Nel parco tra i palazzi è terra di nessuno 

L’esasperazione degli inquilini dopo l’incendio di un’auto in cui dormiva un senzatetto: «Qui, di notte, abbiamo paura»


di Paolo Tagliente


BOLZANO. In pochi hanno visto la Fiat Croma in fiamme l’altra notte, in molti si sono accorti solo al mattino di quanto era accaduto, ma tutti sono d’accordo su una cosa: si tratta di un incendio doloso. Chi abita in uno degli appartamenti nei “supercondomini” Ipes di piazza Matteotti-via Torino ha poca voglia di esporsi, ma ne ha tanta di parlare. E basta poco per capire perché nessuno vuol finire sul giornale con nome e cognome e tanto meno con una foto. «Qui è terra di nessuno – sbotta una signora – e ormai siamo abituati a vederne di tutti i colori. Quando cala la notte, ho paura ad uscire e so che, come me, tante altre persone temono di mettere il naso fuori dalla porta dopo una certa ora». Ma cosa spaventa così tanto decine di residenti? «Di notte – spiegano – nel parcheggio dove è andata in fiamme l’auto accade di tutto. Si ritrovano bande di ragazzi, ci sono spacciatori e balordi di ogni genere e, d’estate, quando il clima lo consente, è tutt’altro che raro imbattersi in prostitute che fanno sesso con i clienti. Così, davanti a tutti. Uno schifo». Tra le diverse cause di questo degrado, anche una scelta fatta dall’Ipes proprio per “proteggere” il parco dagli intrusi ed evitare che chiunque potesse entrare e parcheggiare: una sbarra all’entrata che impedisce l’accesso alle auto . «Proprio così – spiega una signora di ritorno dalla spesa – la sbarra sembra tenere il mondo fuori, ma in realtà tiene fuori solo le forze dell’ordine. Perché qui entra chiunque tranne chi dovrebbe entrare. Anche l’auto andata in fiamme non aveva nessuna ragione d’essere per stare lì. È arrivata a settembre ed era la casa di un signore, probabilmente extracomunitario che qui non c’entra nulla. Ma d’altra parte, perché stupirsi? Qui molta gente non c’entra nulla». Affermazione solo in apparenza senza senso. «Mi spiego meglio – continua la signora –: negli anni, molti anziani che abitavano gli appartamenti di questi palazzi sono morti e gli alloggi sono stati riassegnati. Sono arrivate numerose famiglie di stranieri e, fin qui, nulla di male. Il problema nasce dal fatto che nell’appartamento ufficialmente occupato da una famiglia di quattro persone, di persone ce ne sono invece 6, 8 o 10. Tutte sconosciute. Di loro non si sa nulla e non si sa nemmeno che fanno. Non solo, qualche giorno fa, in un palazzo è intervenuta la polizia perché alcuni figuri avevano occupato una soffitta e s’era “attaccati” alla luce del giroscale. C’è da aver paura, insomma». La situazione, a detta degli inquilini, è stata più volte segnalata all’Ipes , ma senza alcun esito. «Ci hanno detto di farci gli affari nostri – sbotta una signora dall’aria agguerrita – e ci hanno quasi mandato via. Una volta c’era una guardia che di notte vegliava sulla zona, poi è stata tolta anche quella». Ma gli inquilini non devono solo fare i conti con la scarsa sicurezza e i pericoli per la loro incolumità. «Tutti i proprietari di cani della zona – spiega un uomo con un berretto calato sulla testa – portano i loro amici a quattro zampe a fare i bisogni qui e li sguinzagliano, creando anche dei pericoli. E oltre alla possibilità di essere morsi, dobbiamo stare attenti a dove mettiamo i piedi perché aiuole e marciapiedi sono ricoperti escrementi. Esiste un vero e proprio problema di igiene».

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