«Orari più lunghi per i medici di base»

Theiner: così possiamo sgravare gli ospedali. Per la sanità nel 2012 previsti 1,1 miliardi


Orfeo Donatini


BOLZANO. «La sanità altoatesina dovrà diventare più territoriale e meno ospedaliera, grazie anche al lavoro degli studi associati dei medici di famiglia che dovranno avere orari più lunghi di apertura»: questa la linea guida dell'assessore alla sanità Richard Theiner. Meno ospedale e più territorio. Questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato dall'assessore provinciale Richard Theiner analizzando il bilancio 2012 del settore sanitario della Provincia di Bolzano. «Si tratta di un processo lungo ma inevitabile - ha spiegato - che deve portare alla creazione di una forte rete territoriale in grado di sgravare le strutture ospedaliere». I fondi destinati alla sanità nel bilancio di previsione 2012 approvato dalla giunta provinciale ammontano a 1,171 miliardi di euro. Oltre un quinto delle risorse di Palazzo Widmann, dunque, finiscono in questo settore considerato assolutamente prioritario e al centro di un'importante attività di riforma. «I finanziamenti a disposizione restano invariati - ha sottolineato Theiner - ma il numero dei pazienti è in continua crescita anche a causa del cambiamento demografico che sta investendo la società altoatesina. La nostra grande sfida, negli ultimi anni, è stata quella di riuscire a mantenere lo standard delle prestazioni sanitarie nonostante le condizioni di base siano radicalmente cambiate: ci stiamo riuscendo grazie al percorso di riforma iniziato con la creazione di una Azienda sanitaria unica a livello provinciale». Per il futuro, la strategia sarà quella di sgravare gli ospedali da numerose prestazioni che possono essere trasferite sul territorio. «Ma per farlo - ha precisato Theiner - occorre creare una rete forte ed efficiente. Si tratta di un processo inevitabile, intrapreso da tutti a livello internazionale, e che richiede molti anni. In Alto Adige puntiamo sull'ampliamento degli orari di visita degli studi dove operano i medici di base, su un sempre maggiore dirottamento sul territorio del personale sanitario, e su un più forte sostegno alle cure domiciliari per le malattie croniche». «Nessun problema e niente di scandaloso nelle affermazioni dell'assessore - replica il segretario della Fimmg, Luigi Rubino - anche perché in parte sta già avvenendo e in ogni caso si tratta di una modalità già prevista dal nostro contratto nazionale. Tuttavia vorrei ricordare a Theiner che è quello stesso contratto che lui si rifiuta di applicare in Alto Adige. Insomma - conclude Rubino - i medici di famiglia sono pronti a fare la loro parte, ma deve essere chiaro che dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter lavorare al meglio per garantire la qualità delle prestazioni». Altro fronte che dovrà essere tempestivamente affrontato è poi quello della presenza sul territorio di un numero adeguato di infermieri. «Solo per il prossimo anno si tratta di circa quaranta unità - ha ricordato Theiner - che potranno diventare una sessantina, se consideriamo che molti contratti potranno essere anche part time». Per quanto riguarda il settore sociale, in bilancio sono previsti 178 milioni per il fondo per la non autosufficienza (oltre a 30 dalla Regione). Il settore famiglia e politiche sociali assorbe 417,5 milioni del bilancio provinciale. Sono 14.599 gli altoatesini che ricevono l'assegno di cura: 10.790 vivono a casa, gli altri 3.809 sono ricoverati presso le strutture presenti sul territorio.

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