Bolzano

Pascoli, una targa in ricordo di “Betti” Paolucci

Una stele ricorda la amatissima professoressa del liceo bolzanino morta in montagna il 30 aprile 2018


Silvia Pomella


BOLZANO. Con una piccola cerimonia, è stata scoperta al Liceo Pascoli una targa in memoria di Elisabetta Paolucci, insegnante della scuola, morta il 30 aprile del 2018 durante una tragica escursione in montagna in Svizzera insieme ad altri due bolzanini, Marcello Alberti e Gabriella Bernardi. «Un’occasione - spiega la dirigente Laura Cocciardi - per ritrovarci e celebrare la nostra “Betti”, come la chiamavamo tutti. Vogliamo ricordare cosa ha significato per noi, cosa la professoressa Paolucci è stata per il Pascoli»

Era presente anche l’ex dirigente Mirca Passarella: «Ho avuto l’onore di lavorare con Betti negli ultimi anni della mia carriera. Conoscerla è stata una grandissima fortuna: il suo sorriso, i suoi occhi ridenti e la sua gioia di insegnare rappresentavano l’emblema della gioia, della passione per il proprio lavoro e dell’amore per i propri studenti. Elisabetta credeva nell’educazione, credeva che la scuola avesse una funzione, pubblica, sociale e di crescita delle persone».

La professoressa Paolucci, è stato sottolineato, viveva il suo lavoro con grande dedizione. «Si occupava di ogni studente singolarmente, dal punto di vista umano, cogliendo subito le fragilità di ciascuno e aiutandoli a crescere, a trovare la loro strada. Stava vicino a coloro che si trovano in situazioni di disagio e di difficoltà e li aiutava a uscirne». È citando Pennac, e il suo “Diario di scuola”, che le amiche sono riuscite a descrivere questa sua grande capacità e volontà di aiutare gli alunni più fragili: “È quando gli studenti volano come uccelli impazziti, che emerge l’amore in materia di insegnamento”.

«Perché ci sono professori - ha detto Elena Paris -, come Elisabetta, che hanno dedicato tutta la loro esistenza a questo: salvare quelle rondini tramortite dai vetri invisibili a cui vanno a sbattere. Non sempre si riesce, a volta non si trova una strada, alcune non si ridestano, rimangono al tappeto, ma ogni volta questi docenti ci provano. Perché questo sono i loro studenti: rondini da rianimare».

La cerimonia è poi proseguita con la lettura di altri brani: «Abbiamo selezionato dei pezzi che ci ricordano Elisabetta; paragrafi di libri che ci consigliava o che lei amava in modo particolare», spiega Valentina Mignolli, amica e collega.

I testi si sono alternati ad intermezzi musicali, preparati dalla classe terza del liceo musicale: canzoni sull’impegno civile che Paolucci portava avanti ogni giorno, «donando a tutta la comunità la sua umanità e la sua cultura», come recita la targa del Pascoli.

Ha concluso la cerimonia, a cui erano anche presenti i famigliari di Elisabetta e alcuni membri dell’associazione a lei intitolata, la dirigente Cocciardi: «Tutto ciò che è stato detto oggi, tutto ciò che è stato letto, ciò che abbiamo sentito cantare dai ragazzi ci dà un chiaro messaggio: quando l’amore, la passione e l’ascolto accompagnano il nostro cammino, non solo rendono il mondo un posto migliore, ma fanno sì che lo rimanga e che questo cammini continui».













Altre notizie

Attualità