IL CASO

Pedofilia, il maestro risarcisce le famiglie

Il suo legale sta trattando con i genitori dei bimbi abusati per evitare la costituzione di parte civile. Avrà tempo sino a metà giugno. Poi è probabile che la difesa chieda di procedere con rito abbreviato. Il patteggiamento non è percorribile



BOLZANO. Il maestro altoatesino sotto procedimento penale per episodi di pedofilia nei confronti di una decina di propri alunni, intendere mettere mano al portafogli per tentare di trovare un’intesa con le parti lese per un possibile risarcimento.

A tal proposito il giudice delle indagini preliminari Emilio Schönsberg ha accolto un’istanza dell’avvocato difensore. Le trattative con le parti lese sarebbero a buon punto ed il legale avrà tempo sino a metà giugno per trovare un accordo che possa evitare la costituzione di parte civile delle famiglie dei bambini abusati.

La disponibilità dell’insegnante sotto inchiesta a risarcire i genitori degli scolari palpeggiati durante le lezioni costituisce comunque una svolta importante a livello processuale perché, di fatto, il maestro inquisito ammetterebbe gran parte delle proprie responsabilità. Come noto agli atti dell’inchiesta ci sono le immagini eloquenti girate dalle telecamere spia installate nell’aula dalla polizia. Le bambine abusate sarebbero state dodici, ma per il momento si sono costituite parte civile solo dieci famiglie.

L’imputato affronterà il processo facendo ricorso al rito abbreviato, assicurandosi dunque il diritto alla riduzione di un terzo dell’eventuale condanna. Appare molto più difficile, invece, percorrere la strada dell’eventuale patteggiamento in quanto per reati legati a forme di violenza sessuale il legislatore ha fissato il limite della pena concordabile a due anni, che molto difficilmente potrebbe essere considerata congrua dal pubblico ministero e dal giudice.













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