Pensioni, potere d’acquisto crollato del 10% in 8 anni 

Rispetto al resto del Paese in Alto Adige l’inflazione è aumentata del 4% in più Accorato appello ai parlamentari sudtirolesi: «Si deve provincializzare l’Inps»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Dal 2010 al 2017 il potere d’acquisto dei pensionati altoatesini è crollato, attestandosi nella stragrande maggioranza dei casi su una perdita percentuale a due cifre. Lo sostiene il sindacato autonomo Asgb, secondo il quale, oltre a soluzioni di breve periodo magari utili a calmierare un poco la situazione, l’unica via di uscita nel medio lungo periodo dovrebbe essere l’assunzione a livello provinciale della competenza sull’Inps, ossia la sua provincializzazione.

Per questo motivo nella giornata di ieri l’Asgb ha spedito un’accorata missiva ai sei parlamentari sudtirolesi della Svp. Si era già tentato qualche avvicinamento negli anni scorsi col governo Renzi, ma poi non se n’era più fatto nulla: era mancato il tempo. Adesso è l’ora di ritornare alla carica.

Il problema della perdita di potere d’acquisto si è rivelato all’Asgb dapprima in termini qualitativi: molti pensionati si sono recati al sindacato in tarda primavera per farsi dare una mano nella compilazione delle dichiarazioni dei redditi. E in troppi hanno lamentato: non ci stiamo più dentro. L’Asgb allora ha voluto vederci chiaro, passando all’analisi quantitativa dei dati in suo possesso. Si è usata per l’appunto la banca dati riguardo alle dichiarazioni dei redditi, confrontando i dati con l’inflazione, a livello nazionale e locale. Ne è emerso un quadro decisamente preoccupante. Il fatto di base è purtroppo estremamente semplice da sintetizzare: le pensioni sono erogate su standard contributivi nazionali, epperò in Alto Adige i prezzi sono più alti e crescono più velocemente. E così, il pensionato nostrano incassa come un suo omologo del resto d’Italia ma per vivere spende decisamente di più.

Se negli otto anni considerati dallo studio Asgb, a livello nazionale i prezzi sono saliti dell’11%, a Bolzano l’inflazione ha superato il 15%.

Ciò significa una differenza del 4%.

Per capire meglio la situazione, il sindacato autonomo sudtirolese ha fornito una tabella riepilogativa, dove si citano sei casi concreti di pensionati altoatesini. Solo in un caso, grazie ad un aumento molto cospicuo della pensione erogata, la perdita di potere d’acquisto dal 2010 al 2017 si è attestata al 4,8%. Ma in tutti gli altri casi è stata molto più pesante: -12,55 per cento, -11,09 per cento, -11 per cento, -11,88 per cento, e ancora -11,88 per cento. Le pensioni sono state adeguate (solo in parte) al tasso di inflazione nazionale, non certo a quello locale, altoatesino.

Per il presidente dell’Asgb Tony Tschenett e per il suo vice Alex Piras, si dovrà lavorare, fin da subito, all’adeguamento delle pensioni all’inflazione reale. Tradotto, per aumentare gli assegni mensili altoatesini.

Nella cornice della legge di stabilità 2019, pretende ora l’Asgb, si dovrà quindi prevedere l’adeguamento all’inflazione reale, locale, per le pensioni degli altoatesini.

Come secondo passo, nella cornice dello statuto di autonomia, si dovrebbe prevedere per il futuro una gestione a livello amministrativo locale dell’Inps.

Secondo il sindacato sudtirolese, questa provincializzazione dell’Istituto nazionale previdenza sociale permetterebbe di certo un efficientamento della macchina burocratica con vantaggi tangibili per i pensionati locali. Il tutto, ovviamente, in primo luogo allo scopo precipuo di aumentare o meglio riallineare il potere di acquisto dei pensionati altoatesini a quello del resto degli italiani. Nel caso di una gestione amministrativa locale delle competenze oggi dell’Inps sarebbe poi fra il resto possibile introdurre la garanzia dei contributi biennali per la maternità. In tal modo si potrebbe inoltre intervenire direttamente anche sull’esenzione dei ticket sanitari, che oggi per gli over 65 anni riguardano le famiglie con un reddito lordo complessivo inferiore ai 36.151,98 euro. Limite che si potrebbe elevare.

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