BOLZANO. Ancora qualche giorno e gli agenti delle Volanti della polizia di Stato anche in Alto Adige avranno in dotazione il Taser, la pistola elettrica in grado di mettere fuori combattimento una persona con una scarica elettrica.

Il Taser, fanno sapere dalla questura di Bolzano, arriva al termine di un attento percorso di formazione durante il quale sono intervenuti medici che hanno fornito agli agenti importanti nozioni sul comportamento da tenere nel malaugurato caso che la scarica elettrica abbia effetti collaterali sulla persona colpita. La stessa questura sottolinea che per l’utilizzo di questo tipo di dispositivo restano valide le regole di ingaggio già in vigore per l’utilizzo della pistola.

Anche se non letale, insomma, si tratta pur sempre di un’arma che gli operatori dovranno usare solo in situazioni di particolare gravità in cui la loro stessa incolumità viene messa in pericolo. In questi ultimi anni, non sono mancate le polemiche sull’adozione, anche da parte delle forze di polizia italiane, di questo dispositivo già da molto tempo utilizzato in altre nazioni, come gli Stati Uniti, ad esempio.

I contrari contestano la pericolosità della pistola elettrica e il rischio che, proprio perché considerata non “arma da fuoco”, si possano sottovalutare i suoi effetti. Senza contare, sottolineano gli scettici, che la scarica di corrente potrebbe comunque avere effetti letali su soggetti cardiopatici. Per i favorevoli, forze di polizia in primis, invece, il Taser rappresenta uno strumento ormai imprescindibile che garantisce efficacia d’intervento e maggiore sicurezza per gli operatori e anche per le persone su cui viene usato.

Il Sap, il sindacato autonomo di polizia, saluta con soddisfazione questa novità. «Anche gli agenti della Questura di Bolzano e successivamente dei Commissariati di Polizia distaccati impiegati nei servizi di controllo del territorio – scrive il segretario provinciale Roberto Manfredi – saranno finalmente dotati della pistola ad impulsi elettrici Taser.

Da un paio di settimane è iniziata la fase di formazione con corsi mirati per l’utilizzo di uno strumento operativo importante, per il quale lo stesso Sap si è battuto per anni al fine di inserirlo fra le dotazioni degli agenti operativi in strada.

Questo strumento non letale permetterà di ridurre le aggressioni, consentendo nel contempo ai colleghi di svolgere al meglio il proprio servizio, in sicurezza e con maggiori tutele». Uno strumento di non violenza che provoca desistenza, conclude Manfredi, «Infatti dagli ultimi interventi effettuati nelle città in cui la polizia è già dotata di Taser i risultati hanno evidenziato come gli interventi di polizia siano diventati più sicuri». P.T.