Polo bibliotecario, Provincia pronta a estromettere Condotte 

Grandi opere. Il parere dell’avvocatura garantirebbe la revoca dell’appalto e l’assegnazione alla seconda cordata La società però è pronta a difendersi. Il Comune protesta: «Basta con le attese». La procedura riguarda anche il carcere


francesca gonzato


Bolzano. Polo bibliotecario, il braccio di ferro diventa legale. la notizia è che la provincia è intenzionata a sciogliere il rapporto con condotte, facendo subentrare la cordata di imprese arrivata seconda nella gara dell’appalto-concorso. ma condotte ha già messo in chiaro che non accetta l’analisi della avvocatura provinciale.

E non si parla solo del polo bibliotecario alle ex scuole pascoli, perché analoga procedura di revoca verrebbe avviata anche per la costruzione-gestione del nuovo carcere, partita tecnicamente ancora più complessa. esattamente un anno fa la provincia aveva ritirato la concessione edilizia per i lavori del polo bibliotecario. «ero andato personalmente a ritirare in comune le carte», ricorda l’assessore massimo bessone, «temo che nei prossimi mesi lavoreranno più gli avvocati che le imprese. continuo a darmi da fare, i cittadini meritano un’opera terminata». in comune la pazienza è terminata. «la provincia ci dica cosa intende fare. andiamo avanti con il polo bibliotecario o no? sono avvocato, per complessa e controversa che sia, una procedura prima o poi arriva a compimento»., protesta l’assessore comunale juri andriollo.

La svolta

È accaduto ciò che la seconda cordata di imprese, quasi tutte locali, si augura da anni. L’avvocatura provinciale ha terminato l’ultimo approfondimento richiesto su Condotte.

Secondo il parere, la società, che si trova in regime di amministrazione straordinaria, non presenterebbe i requisiti previsti dalla legge per la stipula definitiva del contratto. Per quanto riguarda il Polo bibliotecario, Condotte si era aggiudicata l’appalto, mentre nel caso del carcere l’iter, fermo da tempo, non era nemmeno arrivato alla aggiudicazione. Alcuni dei requisiti, presenti all’inizio della procedura, sarebbero venuti meno durante la nuova verifica (tra i criteri analizzati, la situazione previdenziale e tributaria). Bolzano si verrebbe così ad allineare ad altre amministrazioni pubbliche.

In gennaio la Astral (Azienda strade Lazio Spa) ha comunicato la revoca dell’appalto per l’ammodernamento della linea ferroviaria Roma-Viterbo, proprio a seguito di verifiche sulla società. La controversia è davanti al Tar del Lazio.

La reazione

Condotte è stata informata dell’analisi dell’avvocatura provinciale. La risposta è una lettera dei commissari della società, che contestano i risultati dell’istruttoria. «Faranno di tutto per restare in pista, è ovvio», riferisce Bessone. L’eventuale controversia giudiziaria sarà complessa, perché c’è chi sostiene la tesi che per una società in amministrazione straordinaria vadano adottate altre procedure, per quanto riguarda l’analisi dei requisiti. L’orientamento della Provincia sarebbe di procedere con il recupero dei secondi classificati nelle due gare di appalto. Ma quale progetto dovrebbe essere portato avanti? La gara per il Polo prevedeva infatti un appalto-concorso con presentazione di un progetto ed esecuzione dei lavori. Si prosegue con il progetto di Condotte, elaborato sulla base del lavoro iniziale di Christoph Mayr Fingerle, o la nuova cordata proseguirebbe con la propria proposta progettuale?

Le imprese in attesa

«Aspettiamo le decisioni della Provincia», informa Vittorio Repetto, uno degli imprenditori della seconda cordata, che a maggio ha inviato alla Provincia una sorta di diffida, chiedendo la revoca della aggiudicazione a Condotte, come nel Lazio.















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