commercio

Pos, commissioni elevate: «Ci azzerano i guadagni» 

Confesercenti. Benetello: «La soglia per le sanzioni portata a 60 euro per noi non è un tema». Il vero problema? «I costi, specie nelle piccole transazioni. Spesso si paga più di quanto si incassa»



BOLZANO. Le sanzioni per chi non accetta i pagamenti col Pos limitate solo a cifre superiori ai 60 euro? Nel dibattito politico nazionale sulla manovra di bilancio è diventato uno dei temi centrali, in realtà gli esercenti la pensano diversamente, anche in Alto Adige. Conferma Mirco Benetello, direttore di Confesercenti: «Il vero tema non sono le sanzioni ma le commissioni: si dovrebbero fortemente ridurre, perché oggi penalizzano tantissimo, specialmente i piccoli. Su alcuni prodotti, addirittura, i costi di utilizzo delle carte azzerano i margini di guadagno».

Sempre meno bancomat

Confesercenti, racconta Benetello, a livello nazionale ha elaborato i dati sulla moneta elettronica. Dal 2015 al 2021 il numero di sportelli bancomat e Atm è calato drasticamente: -28,4%. Pure gli sportelli automatici delle Poste sono scesi, seppure solo del 2,25%. «Il numero di Pos attivi è invece passato da 1,9 a 3,9 milioni, quasi 2 milioni in più in soli sei anni». 

Segno che i clienti sono sempre più orientati a utilizzare la moneta elettronica. Benetello però fa degli esempi: «Un tabaccaio che rinnova un bollo auto da 50 euro ha un margine di guadagno di 1 euro. Se il pagamento del bollo – o di qualunque altro bollettino - viene effettuato con carta di credito, di fatto le commissioni azzerano o quasi il guadagno. Un rifornimento di benzina di 50 euro, pagato con alcune carte di credito, porta addirittura al di sotto dello zero il margine del benzinaio».

Commissioni da azzerare

Se si ritiene che la soluzione per combattere l’evasione fiscale sia rendere obbligatoria l’accettazione dei pagamenti elettronici, gli esercenti sono d’accordo. «Si dovrebbero però azzerare i costi di tutte le mini-transazioni con Pos e carte di credito fino a 50 euro e se si vuole, a questo punto, si mantengano pure le sanzioni».

Mai stati contrari

Da sempre Confesercenti ritiene che una maggiore diffusione e utilizzo delle carte di credito e debito sia opportuna, utile. Anche perché pure gestire il contante è un onere: non sono costi immediatamente visibili ma ci sono, dal rischio rapine alla necessità di assicurazioni e sistemi di sicurezza, il problema delle banconote false... Anche per questo, spiega oltre, «i Pos sono stati adottati dalle imprese anche senza sanzioni». 

Il rischio uscita dal mercato

In Alto Adige i pagamenti con la moneta elettronica sono diffusi, se ne serve i tre quarti della popolazione. Benetello fa un ragionamento chiaro e semplice: «Gli esercenti si sono adeguati. Il loro interesse è incassare, non importa la modalità. E se i clienti preferiscono sempre di più la moneta elettronica, dotarsi di Pos non è una scelta, è una necessità. Altrimenti si esce dal mercato».

Sempre più moneta elettronica

Nel frattempo, negli ultimi due anni, complice la pandemia le transazioni in moneta elettronica sono letteralmente esplose: nel 2021 sono state circa 3,8 miliardi, il 52% in più rispetto al 2019. E il totale del transato in Italia ha toccato i 183,6 miliardi di euro, il 35% in più. Anche il 2022 è partito con l’acceleratore: nei primi sei mesi le sole carte di debito hanno totalizzato oltre 98 miliardi di euro in 2,1 miliardi di operazioni, il 20% in più rispetto al 2021. Un boom, chiarisce Benetello, «che però ha costi notevoli per gli esercenti: circa 772 milioni di euro l’anno, fra commissioni e acquisto/comodato del dispositivo».

Il direttore di Confesercenti Alto Adige fa notare che diversi servizi utili per i cittadini – come i pagamenti di bollettini e sanzioni – con la riduzione di bancomat e uffici postali sul territorio ora si sono trasferiti presso negozi, edicole, tabaccai. «Ma con 10 bollettini da 100 euro al giorno pagati con certe carte, il commerciante arriva a rimetterci 10 euro».

Capita che manchi la linea

Benetello conclude con un ultimo problema in tema Pos, che in Alto Adige riguarda la copertura della rete. Perché non è detto che il tal maso in quota dove si va a fare il Törggelen abbia una linea decente per poter far funzionare la macchinetta. «Questi sono problemi veri non certo le sanzioni». DA.PA













Altre notizie

Attualità