Prati di Gries, per 400 famiglie una stangata da 3 mila euro 

Gli oneri di urbanizzazione. Gli uffici comunali hanno inviato centinaia di lettere per il riconteggio delle spese dovute. Partito il primo ricorso di 210 famiglie che abitano alloggi privati. Grata ( cooperative): «Valuteremo se affiancarci»


Paolo Campostrini


Bolzano. A Druso Est (o Prati di Gries) sono arrivate due lettere. Una positiva, l'altra no. La prima è del sindaco e riguarda il tram: "Non passerà più in mezzo al vostro quartiere", c'è scritto in sintesi.

Gli oneri di urbanizzazione

La seconda contiene un conto (molto) salato. L' hanno aperta, non senza sorpresa, centinaia di persone. In calce, c'è la firma degli uffici comunali e riguarda gli oneri di urbanizzazione. Detto in soldoni: ogni famiglia ha ricevuto una richiesta di conguaglio che va dai 2 ai 3 mila euro. Questa è la media. Poi c'è chi dovrà pagare fino a 5 mila.

La vertenza dei privati

E subito questo ricalcolo è stato fatto oggetto di una vertenza: l'avvocato Manfred Schullian è stato incaricato dai proprietari (in questo caso gli immobiliaristi) di ricorrere contro il Municipio. Al centro delle controdeduzioni i parametri usati per ricalcolare le spese. Le quali sono, di per sé, legittime: se l'ente pubblico spende per dotare un condominio o un quartiere di tutte le infrastrutture necessarie, proprietari e condomini sono tenuti a rifondere in base ai volumi dei loro appartamenti. Ma è sulla quantità della rifusione che si è aperto lo scontro. Il quale, per ora, riguarda almeno 210 famiglie. Tanti sono infatti gli alloggi inseriti nelle torri con cui si è sviluppata la nuova zona di espansione. E si tratta di quelli finanziati dai privati.

Le coop si preparano

Ma a questi si aggiungeranno, con tutta probabilità, anche i 230 che fanno parte del lotto cooperativo. "Aspettiamo i contenuti del ricorso dei privati - spiega Andrea Grata, che dirige CooperDolomiti - per eventualmente affiancarci". In sostanza: più di 400 famiglie si sono trovate a dover pagare una cifra considerevole legata ad oneri ai quali molti pensavano di non essere più sottoposti.

Proprietari: sorpresa amara

"Ci siamo impegnati molto per acquistare questa casa - dice un proprietario - pagheremo mutui e spese. Altri si sono esposti ancor di più. Ecco, in casi come questi anche duemila o tremila euro in più da pagare ora sono molti...". Druso Est/Ovest in ogni caso quel vasto quadrante che si estende poco prima della zona ospedaliera, denominato dagli immobiliaristi "Prati di Gries" per aumentarne l'appeal, è l'ultimo fazzoletto urbano in cui è stata prevista la possibilità di edificare. Questa sua caratteristica ha fatto sì che, negli anni, e nel corso di successive giunte, l'area sia stata di volta in volta prima unita, poi divisa dalle mappe catastali; e ancora affidata sia alle coop che ai privati, infine percorsa dai tracciati (teorici) di alcune infrastrutture, come il tram, poi no.

Procedure automatiche

"É probabile che i ricalcoli siano dovuti anche alla complessità della messa a punto del suo regime catastale e urbanistico" commenta Sandro Repetto, ex assessore comunale al Patrimonio. A sua volta il sindaco, che dopo il rimpasto di giunta ha assunto anche questa competenza, parla di procedure tecniche che si attivano in automatico secondo schemi amministrativi: "La questione è stata sottoposta a ricalcolo degli oneri già in passato - dice Renzo Caramaschi - e, se ci sono stati degli errori si valuterà caso per caso. Ma se l'ente pubblico si impegna per mettere a disposizione strutture di cui tutti poi beneficiano, è giusto che i proprietari rifondano. Su base proporzionale, naturalmente". In passato una vertenza simile aveva interessato il quartiere di Firmian, intorno al 2003 ed ultimamente anche Casanova. E anche in quel caso il nodo era legato alla "cubatura di risulta", e cioè ai metri quadri che potevano essere ricavati in termini costruttivi a parità di impegno per l'urbanizzazione pubblica. Insomma, la questione è delicata. E anche il numero delle famiglie coinvolte, (210 alloggi dei privati e 230 delle coop) fa sì che il monte costi complessivo, in termini di cifra generale da pagare, sia di grande rilevanza. Sono molti soldi. Che il Comune attende di incassare. E che le famiglie provano a non pagare.













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