Presi i “baby ladri” di vestiti 

Il tentativo di furto. Quattro giovanissimi, due maschi e due femmine, rubavano abiti al Twenty e li nascondevano negli armadietti vicino ai bagni. Gli uomini della sorveglianza hanno notato i loro movimenti e chiamato la polizia



bolzano. Il viavai continuo dal negozio ai bagni al secondo piano del centro commerciale, ha insospettito gli addetti alla sicurezza. E così hanno deciso di tenerli d’occhio, scoprendo il perché di quegli strani movimenti. L’episodio è avvenuto martedì, all’interno del Twenty, e a finire nei guai sono stati quattro ragazzini, due maschi e due femmine, pizzicati dal personale della Inquiria, il gruppo a cui è affidata la sicurezza all’interno della grande struttura commerciale di via Galilei, che ha sventato il piano tanto semplice quanto efficace messo in atto dal terribile quartetto.

In pratica, il gruppetto di minorenni entrava in uno dei negozi di abbigliamento al secondo piano, uno di quelli appartenenti alle grandi catene, e prelevavano merce di ogni genere. Lo facevano con grande destrezza tanto da riuscire a guadagnare l’uscita con i capi rubati. A quel punto, però, ben sapendo che sarebbero finiti nei guai se fossero stati trovati in possesso della merce rubata, i quattro raggiungevano i bagni, sempre al secondo piano, e depositavano la refurtiva negli armadietti.

Ovviamente sarebbero passati a ritirarla con calma, magari uno alla volta, quando fossero stati sicuri che nessuno li avrebbe controllati. Tutto calcolato, insomma.

Anzi, quasi tutto. Perché non si erano accorti che le guardie giurate di Inquiria, a cui è affidato l’incarico di vegliare sull’attività e sulla clientela del centro commerciale, non solo avevano notato i movimenti dei quattro, ma si erano “appostate” per cercare di capire cosa stessero facendo. E ci erano riusciti.

E così, mentre alcune delle guardie tenevano sott’occhio i ragazzi per assicurarsi che non si allontanassero, un loro collega ha chiesto l’intervento immediato di una volante della questura. Arrivati sul posto, gli agenti hanno avvicinato i ragazzi, chiedendo loro di spiegare cosa stessero facendo.

I due giovanissimi e le due giovanissime hanno tentennato un po’, cercando di convincere i poliziotti di essere lì per il solito “giro”, per dare un’occhiata ai negozi.

Erano certo convinti di farla franca con qualche bugia e un po’ di faccia tosta, forti del fatto di non avere addosso nulla che potesse inguaiarli e svelare cosa stavano facendo. Non si erano accorti, però, che i loro spostamenti erano stati da tempo monitorati e quando gli agenti li hanno accompagnati agli armadietti, chiedendo loro di aprirli, devono aver capito che le bugie non sarebbero bastate.

A quel punto, i quattro sono stati accompagnati in questura per essere prima identificati e poi, denunciati per furto. La merce, che forse sarebbe stata rivenduta, è stata subito restituita all’attività commerciale a cui era stata sottratta.

Furti e taccheggi, messi a segno con tecniche sempre più fantasiose, sono una vera e propria piaga per qualsiasi attività e incidono in maniera pesante sui bilanci.

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