L'INTERVISTA juri andriollo 

«Primo obiettivo fermare il contagio nelle case di riposo» 

L’intervista all’assessore/3. L’esponente del Pd confermato alle politiche sociali: «Andiamo oltre le direttive: mascherine Ffp2 per gli operatori e tamponi rapidi appena c’è un caso sospetto»


Francesca Gonzato


Bolzano. Nemmeno il tempo di fare e disfare gli scatoloni. juri andriollo è tornato in giunta. renzo caramaschi ha voluto confermagli la delega alle politiche sociali. «siamo in piena pandemia, dobbiamo garantire continuità», ha spiegato il sindaco. scontata la presenza di stefano fattor (il più votato), il secondo posto di assessore previsto per il pd è stato in lizza tra andriollo e monica franch, per dare un segnale sulla presenza delle donne oltre la soglia prevista per legge. ha vinto l’avvocato, grazie al numero delle preferenze. andriollo ha ceduto la cultura a chiara rabini (verdi), mentre ha ricevuto da angelo gennaccaro lo sport.

I primi giorni dopo l’insediamento sono serviti per le riunioni con gli uffici e la assb. «di cosa parliamo? molto di covid 19 purtroppo», racconta. e quando si tratta di politiche sociali, occuparsi di pandemia significa soprattutto prevenzione e sostegno a chi è in difficoltà.

La campagna elettorale del Pd ha spinto molto sulle donne, ma come assessori sono entrati due uomini. La imbarazza?

Non riesco a ragionare in termine di uomo o donna, mi dispiace. Hanno giocato altri criteri.

Torna alle politiche sociali: qual è la priorità?

Al primo posto, la gestione del Covid. Obiettivo più urgente e drammatico, prevenire l’ingresso del Covid nelle residenze per anziani, gli asili nido e i servizi per la disabilità. Nella prima ondata le nostre strutture sono state toccate in modo meno devastante rispetto ad altre realtà. Stiamo facendo di tutto per reggere. Purtroppo alcuni casi di positività si stanno registrando e abbiamo avuto la morte della signora ospite di Villa Europa.

Come vi state muovendo?

Abbiamo adottato un criterio di maggiore precauzione rispetto alle direttive provinciali o statali. Andiamo oltre, assumendocene i costi. La prima ondata è andata abbastanza bene, come detto, ma abbiamo imparato alcune cose e siamo più sereni con alcune misure ulteriori.

Cosa intende?

Abbiamo dotato di mascherine Ffp2 gli operatori delle strutture. Due gli obiettivi, tutelare la salute del personale e gli utenti. Con i numeri impazziti di questi giorni bisogna ridurre al minimo la possibilità di trasmissione.

Il personale viene testato regolarmente?

Abbiamo deciso di organizzare un monitoraggio interno, che non si sostituisce alla Asl, ma è utile per reagire con immediatezza di fronte a casi sospetti. Questa settimana abbiamo deciso l’acquisto di una nuova partita di tamponi naso-gola a risposta veloce. Appena un operatore o un utente mostra qualche sintomo, effettuiamo il tampone. Poi interviene la Asl. Avevamo acquistato tamponi anche nei mesi scorsi. Ora la Assb effettuerà un nuovo bando. Stimo verificando la possibilità di acquistare sistemi di purificazione dell’aria: sarebbe una operazione costosa, non me la sento di sbilanciarmi ulteriormente.

Al primo posto viene la tutela degli anziani ospiti nelle case di riposo, ma per le famiglie è straziante non poterli visitare.

Salvo strutture con focolai, siamo riusciti a garantire l’ingresso ai familiari, in aree dedicate, almeno una volta alla settimana. Purtroppo negli ultimi giorni la situazione è peggiorata e dobbiamo reagire. Stiamo effettuando i tamponi al personale.

Il personale è stremato.

Lo vogliamo dire che non possiamo parlare solo di lavoro? Siamo di fronte a una generosità da togliere il fiato. Anche perché non stiamo parlando di contratti con guadagni stratosferici. Sono persone che rischiano ogni giorno per assistere bambini, disabili e anziani, cioè le persone più vulnerabili.

La pandemia è un moltiplicatore di povertà. Come vi state muovendo?

Da un lato ci sono i risarcimenti garantiti dallo Stato e dalla Provincia. Il Comune, attraverso Assb, proseguirà con un sostegno di base, molto concreto: sono stati stanziati altri 350 mila euro per i buoni alimentari. Stiamo chiudendo un accordo con il terzo settore, sarà il primo organico di questi tipo. Sono preoccupato per la tenuta della comunità. Un altro fronte riguarda progetti utili per le famiglie, anche se non si parla di buoni spesa. Ci sono continui casi di classi in quarantena, con bambini e ragazzini a casa. I genitori però devono continuare a lavorare. Stiamo pensando a come aiutare queste famiglie.

Nulla di concreto ancora?

Ci stiamo ragionando. Consapevoli che questi sono problemi veri e grandi che entrano nelle case dei bolzanini.

Stanno per chiuderci di nuovo in casa. Intanto tagliano orari a bar e ristoranti. Ci avevano chiesto solo di indossare le mascherine e stare attenti, ma c’è ancora chi dice che il Covid è una montatura o minimizza.

Sì, e dicono che solo una minima percentuale di persone finisce in terapia intensiva. Intanto la prospettiva cambia, quando finiamo noi su quei letti di ospedale. Secondo, la minima percentuale di un numero troppo grande diventa ingestibile. La sottovalutazione fa male a tutti, non solo al negazionisti. Puoi essere d’accordo o no, ma la indossa la mascherina.

Aumentano i Tso, i trattamenti sanitari obbligatori.

E l’utilizzo di psicofarmaci. Un altro regalo del Covid-19. Dovremo potenziare il servizio psicologico.

Come assessore allo Sport da dove inizierà?

Il progetto più urgente è il rifacimento del Palamazzali, seguito dagli impianti di via Maso della Pieve. Abbiamo anche un problema di spazi per le associazioni. Sociale e sport sono collegati, mi piace questo assessorato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità