Profughi, i Comuni vogliono più tempo 

Congelamento dei fondi provinciali per chi non accoglie, i ritardatari chiedono un rinvio. Oggi vertice con Schuler


di Francesca Gonzato


BOLZANO. I Comuni che non accolgono richiedenti asilo vogliono ancora tempo dalla Provincia. Dovrebbe scattare in questi giorni la «tagliola» sui fondi prevista per le amministrazioni che non si trovano in regola con l’accoglienza. La penalizzazione sui finanziamenti è stata ideata alla fine del 2017 per sbloccare la situazione, visto che troppi Comuni avevano fatto muro sull’accoglienza dei richiedenti asilo. Le nuove regole dovrebbero essere applicate in maggio per la prima volta. Ma i Comuni non in regola hanno chiesto un rinvio. Se n’è parlato nei giorni scorsi in un incontro tra il presidente del Consorzio dei Comuni Andreas Schatzer, il presidente Arno Kompatscher, gli assessori Martha Stocker e Arnold Schuler. La Provincia ha accettato, ma con condizioni. Verrà proposto un rinvio differenziato in base alle situazioni, accompagnato però da un inasprimento delle sanzioni per chi ancora non si metterà in regola. Schuler presenterà oggi nella seduta del Consorzio dei Comuni la proposta provinciale. La richiesta dei Comuni non in regola ha provocato irritazione in Provincia e nelle amministrazioni che invece hanno aperto le porte, partecipando ai bandi per il sistema Sprar, i progetti di accoglienza e integrazione basati su piccoli numeri di richiedenti asilo.

Sintetizza Schuler: «Molti Comuni hanno fatto il loro dovere e sappiamo che non è sempre facile, di fronte alle proteste dei residenti. Possiamo ragionare su un allungamento dei tempi, ma dobbiamo salvaguardare i Comuni “virtuosi”. Sarebbe inaccettabile che questi ultimi facessero la figura degli stupidi, perché si sono dimostrati responsabili e solidali. Ecco perché dobbiamo prevedere sanzioni più severe per chi insiste a non mettersi in regola».

Nell’accordo sulla finanza locale per il 2018 tra il Consorzio dei Comuni e la Provincia è stata inserita una clausola sul fondo per gli investimenti e in particolare sulla quota del 40% che viene assegnata ai Comuni automaticamente, senza progetti. La prima rata del 20% viene erogata in febbraio. La seconda rata, erogata tra aprile e maggio, dovrebbe essere congelata fino a dicembre per i Comuni che non sono in regola con la quota di richiedenti asilo assegnata. I progetti di accoglienza andavano presentati entro la fine di marzo. I Comuni non in regola chiedono un rinvio di sei mesi per mettersi in regola. Ciò comporterebbe il versamento della seconda rata di fondi e l’eventuale congelamento nel 2019. Il Consorzio dei Comuni ha diviso la situazione dei Comuni in tre gruppi: le amministrazioni che hanno approvato le delibere e approvato i progetti di accoglienza, le amministrazioni che hanno approvato le delibere, ma senza presentare i progetti e infine le amministrazioni completamente ferme. L’ultimo gruppo è minoritario, si parla di meno di dieci Comuni, mentre assai più numerosa è la seconda categoria. Anticipa Schuler: «Daremo un po’ di tempo, in base alla situazione dei progetti, ma non possiamo permetterci di mollare». Su tutto vigila anche il Comune di Bolzano, che chiede una più equa ripartizione dei richiedenti asilo.

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