sanità

Pronti 10 medici di famiglia: ma all’Asl ne mancano altri 81 

Posti banditi assegnati solo in parte. Problemi maggiori a Bolzano (ne mancano 11), Merano (6) e Bressanone (6). Zerzer: «Assegnazioni ben distribuite su tutto il territorio». Rubino (Fimmg): «Bene l’Asl ma la copertura resta insufficiente» 


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BOLZANO. In un momento in cui mancano medici in tutta Europa, l’Asl annuncia di aver nominato dieci nuovi medici di famiglia. Tutto bene se non ne mancassero altri 81. Posti tutti banditi ma solo parzialmente assegnati.

I problemi maggiori si registrano a Bolzano, dove mancano 11 professionisti, Merano (ne mancano 6), Bressanone (ne mancano altri 6), Appiano (4), Laives (3), alta Val d’Isarco (6), valle Aurina (4), media val Venosta (4) e alta val Venosta (6).

Ecco i 10 nuovi dottori.

I dieci dottori nominati a tempo indeterminato sono Alberto Tomelleri e Berthold Moser (media Val Venosta), Ilaria Deli e Francesco Brigadoi (Bolzano), Matteo Gottardi e Chiara Elisa Mazzi (Egna-Montagna-Salorno, con vincolo di apertura una volta a settimana a Laghetti), Simon Seehauser e Birgit Seeber Reichegger (Bressanone-circondario), Florian Schroll (Chiusa-circondario) e Elisabeth Graf (Renon).

Per Moser, Seehauser e Schroll si tratta di un passaggio al tempo indeterminato, per Gottardi e Seeber di un ritorno con un incarico fisso. «Con questi 10 incarichi - dice l’Asl - i medici di famiglia attivi sul territorio superano quota 300 mentre i pediatri di libera scelta sono più di 50».

Ne mancano però altri 81.

Il direttore generale Asl - Florian Zerzer - parla di assegnazioni ben distribuite su tutto il territorio che garantiranno un servizio importantissimo alla popolazione ma ammette che resta ancora tanto da fare. «Restiamo fiduciosi per il futuro poiché abbiamo raggiunto un importante traguardo e ci impegneremo con forza per sopperire alla mancanza di medici nelle zone della provincia ancora scoperte».

Rubino (Fimmg): bene l’Asl ma copertura insufficiente

Il segretario provinciale della Fimmg Luigi Rubino parla di uno sforzo importante compiuto dall’Azienda ma spiega che la copertura esistente resta purtroppo insufficiente. «Visti i numeri è indispensabile che altri medici si debbano sobbarcare ulteriore lavoro e pazienti per soddisfare i bisogni dei cittadini. I colleghi al momento stanno lavorando oltre le loro capacità fisiche e c’è chi va prima in pensione per non rischiare il burn out. Al momento in Alto Adige il numero massimo di pazienti per medico è di 1.575 assistiti ma in queste condizioni è logico che i numeri salgano a 1.800 ed anche di più. Ma perchè accade? Perchè c’è un’intera generazione di colleghi che sta andando in pensione - il 2025 sarà l’annus horribilis - con poche nuove entrate. Dopo il declino dei medici in formazione degli anni passati, stiamo assistendo ad una ripresa d’interesse. Speriamo in una rinascita».

 













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