Raccolta delle mele, buona qualità ma con frutti più piccoli

Il direttore del consorzio Vog: vedo però prezzi fermi ancora per la fine dell’estate ed i primi mesi dell’autunno



Dopo una stagione 2012/13 pesantemente influenzata dai minori quantitativi di mele raccolti in Europa, per la stagione alle porte ci si attende un ritorno alla normalità, con volumi e prezzi nella norma. Il direttore del consorzio Vog Gerhard Dichgans, di ritorno da Prognosfruit (l’appuntamento annuale dedicato alle stime di raccolta svoltosi a Praga dall’8 al 10 agosto), commenta i dati emersi e anticipa per l’Alto Adige un raccolto che - sottratte le perdite consistenti per le grandinate di metà luglio - dovrebbe comunque raggiungere la soglia di un milione di tonnellate, in aumento anche se di poco sui quantitativi 2012.

Normalità dei volumi raccolti e equilibrio fra domanda e offerta. È con queste parole che si potrebbe definire sinteticamente la stagione melicola alle porte, dopo un 2012/13 contraddistinto da una scarsità di prodotto in Europa occidentale e prezzi in effervescenza per gran parte della campagna.

Ne è certo Gerhard Dichgans: «Nel 2012 avevamo assistito a un calo della produzione europea di mele pari al 9% con picchi che – nel caso della Francia – avevano raggiunto anche il meno 30%. La produzione europea si è attestata sotto la soglia delle 10 milioni di tonnellate, e dunque lontana dalla capacità produttiva reale. Per il 2013 si prevede il ritorno a un volume lordo “in pianta” di 10,8 milioni di tonnellate, con tutte le zone produttive dell’Europa occidentale che ritornano a un raccolto normale, anche se con calibri inferiori alla stagione passata. La Polonia raggiunge per la seconda volta una produzione oltre i 3 milioni di tonnellate, e si conferma primo produttore nell’Europa a 27».

Per l’Alto Adige le stime “in pianta” parlano di 1.050.000 tonnellate, con un aumento del 10,7 per cento rispetto allo scorso anno. Siamo comunque lontani da un ritorno a un raccolto «pieno» come nel 2009 o nel 2011.

«Dopo una fioritura abbondante in primavera, l’andamento climatico umido e piovoso ha portato ad una carica delle piante nella media, ma con alcune varietà come Red Delicious che hanno sofferto di più a causa di una scarsa allegagione. I calibri sono di norma più piccoli rispetto al 2012», ancora Dichgans.«Dobbiamo far presente che dalla stima del raccolto “in pianta” andranno dedotte le perdite sostanziose subite a causa delle grandinate di metà luglio. Tirando le somme, i quantitativi da immagazzinare sono di poco superiori al raccolto 2012», chiude il direttore del consorzio Vog.













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