Raggirata per amore, a processo

La donna davanti al giudice per molestie telefoniche: rivoleva i suoi soldi



BOLZANO. E’ tornata davanti al giudice la vicenda relativa ad una presunta truffa d'amore ai danni di una donna bolzanina che si è vista sottrarre i risparmi di una vita (in parte della madre) da parte dell'uomo che le aveva promesso di sposarla. Accusato del presunto raggiro (che provocò un danno di 112 mila euro) è Domenico Bonadio (calabrese di 49 anni) che in primo grado è stato assolto. Il processo d'appello è in corso. L’uomo ha sempre negato di aver raggirato la malcapitata approfittando del rapporto sentimentale. Ora però, in attesa del processo d'appello, a finire davanti al giudice è stata proprio la presunta parte lesa, cioè Alessandra Caputo. Fu denunciata dalla moglie di Domenico Bonadio (che nell'ambito della promessa di matrimonio si finse scapolo) per alcune telefonate dai toni forti ricevute dalla mancata sposa. Ieri mattina Alessandra Caputo (difesa dall’avvocato Alessandro Osler) è tornata in aula davanti alla giudice Carla Scheidle per un’udienza a parte invertite. La donna raggirata per amore è sul banco degli imputati accusata di molestie ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Cristina Roldo (moglie di Domenico Bonadio) ha chiesto un risarcimento di quattro mila euro asserendo di essere stata più volte disturbata e molestata telefonicamente dalla Caputo. Quest'ultima era stata accusata in un primo tempo anche di peculato per aver effettuato alcune telefonate dal suo ufficio presso l'Azienda servizi sociali di Bolzano. Nel corso della fase istruttoria l'imputazione di peculato è però stata stralciata (e archiviata) in quanto il danno economico per l'azienda pubblica sarebbe stato di pochi centesimi. Sono rimaste in piedi le altre due imputazioni dalle quali Alessandra Caputo deve difendersi. La donna sta affrontando il processo con rito ordinario perchè intende dimostrare di aver agito non certo per molestare qualcuno ma nel tentativo di ottenere la restituzione dei propri soldi. Nel corso delle testimonianze rese in aula ieri non è emersa alcuna minaccia ma il semplice tentativo (con telefonate e visite a domicilio) di ottenere promesse sulla restituzione del denaro dai suoceri, dai genitori e dalla moglie di Bonadio. Ieri ha deposto in aula anche Cristina Roldo (moglie di Bonadio) che ha cercato di appesantire la posizione della Caputo affermando di essere stata minacciata con la frase “te la farò pagare”. L’udienza è stata aggiornata al 14 giugno. (ma.be.)

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