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Raid contro un furgone della San Vincenzo De Paoli

Il Fiat Ducato usato dall’associazione per la distribuzione degli aiuti era parcheggiato in via Druso. Il presidente Argnani: «A rischio l’attività della prossima settimana e il nostro contributo alla colletta alimentare»



BOLZANO. Un furgone dell’Associazione società San Vincenzo De Paoli di Bolzano è stato devastato da mani ignote, che hanno squarciato i quattro i pneumatici e infranto i vetri. Mandato in frantumi il finestrino della portiera di destra, si sono accaniti contro il parabrezza, colpendolo diverse volte con un oggetto molto appuntito, che ha lasciato sui cristalli segni simili ai buchi provocati dai proiettili.

Il Fiat Ducato era parcheggiato all’esterno di una palazzina al civico 289 di via Druso e il raid vandalico è stato probabilmente compiuto nel fine settimana scorso, visto che il furgone era stato utilizzato giovedì e i responsabili dell’associazione hanno scoperto i danni solo ieri, lunedì 13 novembre.

Sorpresa, sconcerto, incredulità. «Siamo rimasti senza parole – commenta il presidente Roberto Argnani – anche perché, al di là del danno materiale, comunque molto ingente, non avremmo la disponibilità del furgone per la distribuzione in programma la prossima settimane e per colletta alimentare. Saremo presenti fisicamente e daremo il nostro apporto, è ovvio, ma senza mezzo. I quattro pneumatici si possono sostituire in tempi relativamente brevi, ma temo che per la riparazione del vetro e soprattutto del parabrezza i tempi siano assai più lunghi».

L’attività della San Vincenzo italiana, insomma, rischia di subire un stop, a meno che qualcuno non metta a disposizione dell’associazione un altro mezzo adeguato al trasporto dei beni alimentari per il tempo necessario alle riparazioni. Molto più lungo e difficile, invece, sarà il percorso necessario a cancellare la grande amarezza che un atto simile ha lasciato in chi, quotidianamente, si adopera per aiutare chi si trova in difficoltà. Anche per questo, si tratta di un atto difficile da inquadrare. «Sapere che a devastare il furgone è stata una banda di ragazzini che ignorano ciò che facciamo – prosegue Argnani – renderebbe meno amaro l’episodio.

Ma si tratta di un’ipotesi poco probabile perché, accanto al nostro Ducato, erano parcheggiate delle auto che non sono state minimamente toccate». Più probabile, insomma, si sia trattato di una vendetta, di una ritorsione da parte di qualcuno che forse si è sentito in qualche modo discriminato dall’associazione. «Ci ho pensato anch’io – ammette Argnani – perché capita, ogni tanto, si presentino persone che non hanno le carte in regola per avere diritto agli aiuti. Qualcuno, ad esempio, non presenta l’Isee e questo impedisce di inserirlo tra i bisognosi. È anche vero, però, che non siamo certo rigidi e che, al di là dei regolamenti, non neghiamo mai un aiuto a nessuno. Indipendentemente del “messaggio” di questi danneggiamenti, ammesso che davvero un messaggio ce l’abbiano – conclude Argnani, che nella giornata di oggi presenterà formale denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine – una cosa è certa: purtroppo, chi ci rimette è sempre chi ha bisogno». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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