Rapinatore spara in banca e porta via 50 mila euro

Soprabolzano: i dipendenti non lo prendono sul serio, allora lui fa fuoco Era l’incasso della festa dei paese. Posti di blocco sul Renon e sulla funivia


di Susanna Petrone


BOLZANO. Chi è entrato in banca armato di pistola, sapeva che le casse erano zeppe di contanti. Chi è entrato in banca, sapeva che a quell’ora, poco prima delle 13, non avrebbe incrociato clienti. Chi è entrato nella filiale della Cassa Rurale di Soprabolzano, ha fatto capire di essere disposto a tutto: il colpo messo a segno ieri lascia gli abitanti del Renon senza parole. Il rapinatore, infatti, era armato. Ma non di taglierino, coltello o pistola giocattolo. L’arma che impugnava era vera e ha lasciato un pallottola conficcata nel muro dietro lo sportello. Il bottino? Cinquantamila euro in contanti.

Ma ecco i fatti. Sono le 12.51 e la filiale sta per chiudere. Tre i dipendenti che in quel momento si trovano all’interno dell’istituto di credito: due donne e un uomo.

All’improvviso entra un uomo che porta un cappellino, un paio di occhiali da sole scuri e una sciarpa che gli copre completamente il volto. Porta anche un paio di guanti in stoffa bianchi. In mano tiene una pistola. Il rapinatore dice una frase in italiano: «Datemi immediatamente tutti i soldi che avete in cassa». Ma i dipendenti della banca non si fanno intimorire. Anzi, non lo prendono nemmeno sul serio. Sono convinti che in mano tenga un’arma giocattolo.

Il cassiere allo sportello lo guarda e gli dice in dialetto tedesco: «Ma smettila, tanto non è vera quella pistola».

Il bandito non la prende bene. Alza il braccio, prende la mira e spara verso il muro dietro lo sportello. Un avvertimento che non ammette repliche.

Vista la situazione, i tre dipendenti della Rurale decidono di obbedire e iniziano a consegnargli il denaro . Al rapinatore va di lusso, perché le casse sono piene di contanti ben oltre i soliti duemila euro di fondo-cassa. La sera prima, Ferragosto, a Soprabolzano c’è stata la festa del paese. Gli incassi sono stati depositati in filiale in mattinata.

Il rapinatore infila in un sacchetto rosso 50 mila euro, poi esce dalla banca e fugge in bicicletta verso il centro del paese.

Immediatamente, sono giunti sul posto i carabinieri del posto, gli uomini dell’Arma del nucleo investigativo di Bolzano e la Radiomobile, coordinati dal colonnello Andrea Rispoli. Gli investigatori hanno recuperato la pallottola conficcata nel muro, che verrà analizzata dal Ris. Dalle immagini delle telecamere si vede un uomo di media statura, che indossa una bomber verde e un paio di pantaloni scuri.

I carabinieri hanno istituto diversi posti di blocco sulle strade che conducono a Soprabolzano. Una pattuglia ha controllato persino tutti i passeggeri della funivia che scendevano dal Renon e arrivavano a Bolzano.

Il vice-direttore della banca, Stefan Fink, è sconcertato: « I nostri dipendenti non si sono fatti niente, questa è la sola cosa che conta».

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