Referendum Benko, Penta fissa le date

La consultazione dovrebbe tenersi per 5 giorni dal 29 marzo al 4 aprile: seggi in tutti i quartieri


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Bolzano andrà a votare due volte in primavera. Lo farà per le comunali e, ormai è certo, per il referendum pro o contro Benko. Le comunali sarebbero state fissate per il 22 maggio con, l'eventuale, ballottaggio il 28. Per la consultazione a proposito del progetto sulla riqualificazione di via Perathoner, invece, le date sarebbero tra il 29 marzo e il 4 aprile: cinque giorni di seggi aperti in vari punti della città per consentire un "ascolto" il più possibile diffuso. Non sono date ufficiali. Ma sono molto probabili. Quella del referendum è inevitabile perché prima c'è Pasqua e, dopo, non resterebbe il tempo per decidere sulla delibera. Quella delle elezioni trova la sua giustificazione nel fatto che verrebbe prima delle festività nazionali e, dopo, si entrerebbe già nell'estate. Il commissario straordinario Michele Penta ha concluso in questi giorni l'esame del dossier della conferenza dei servizi e esaminato nei dettagli le opzioni sul tipo di consultazione possibile sul Pru (Piano di riqualificazione urbana) del quadrante di via Perathoner. «Voglio una legittimazione popolare in vista di una mia decisione nel merito», ha detto per giustificare il suo orientamento nei confronti del referendum. I particolari li comunicherà a breve. Questione di ore. Penta aveva sempre affermato che non si tratterebbe di un referendum in senso classico ma di una operazione di ascolto. Tuttavia, si sarebbero individuati meccanismi per rendere il più semplice possibile la possibilità che gli elettori si esprimano senza scadenze troppo ravvicinate. E dunque, per prima cosa, non in una sola giornata. E neppure in due. Saranno infatti cinque i giorni in cui i bolzanini voteranno sì o no al progetto di tutta l’area di riqualificazione della vecchia stazione delle autocorriere. Lo faranno in una ventina di seggi posti in alcuni luoghi molto raggiungibili e sparsi nei quartieri. In Comune, negli uffici delle circoscrizioni. Luoghi pubblici ma non solo municipali. Probabile un'urna anche al Museion, ad esempio. Le date individuate sono da giorni sotto la lente del commissario. Che le ha esaminate con i suoi più stretti collaboratori per riuscire a conciliare, come in un puzzle, le diverse esigenze di legge e di opportunità di calendario stretto tra scadenze e festività. Si dovevano far passare almeno 40 giorni tra la pubblicazione del dossier della conferenza dei servizi, offrire la possibilità a cittadini e forze politiche di attrezzarsi per la campagna, dare tempo alle assemblee pubbliche informative di dispiegarsi. Poi la consultazione e i suoi meccanismi. Anche in questo caso andranno valutati tempi e luoghi per poter mettere tutti i cittadini nelle condizioni di esprimere il proprio voto. Queste sono le indiscrezioni emerse in queste ore in municipio.













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