COMMERCIO

Saldi a Bolzano, Confesercentisfida il divieto dei vigili

Siamo alle solite. Mentre le associazioni di categoria si accapigliano, i bolzanini salgono in auto ed imboccano l’autostrada con le idee ben chiare a caccia di sconti in Trentino, nel Veneto, in Lombardia e in Austria. Lo scontro sui saldi, infatti, non molla. Confesercenti annuncia: «Non ci facciamo intimidire dal Comune. I nostri associati partono con i saldi oggi!». Ma i vigili annunciano controlli e multe.


Valeria Frangipane


BOLZANO. Siamo alle solite. Mentre le associazioni di categoria si accapigliano, i bolzanini salgono in auto ed imboccano l’autostrada con le idee ben chiare a caccia di sconti in Trentino, nel Veneto, in Lombardia e in Austria. Lo scontro sui saldi, infatti, non molla.
 Confesercenti annuncia: «Non ci facciamo intimidire dal Comune. I nostri associati partono con i saldi oggi!».
 Unione e Camera di commercio ribadiscono invece con certezza granitica che l’inizio delle svendite è fissato ormai da settimane dopodomani sabato 9 gennaio e che non è possibile sgarrare.
 Il Comune dopo aver minacciato sanzioni a chi pensava di fare il furbo fa sapere che oggi i vigili multeranno chi non rispetta le regole.
 Il comandante Sergio Ronchetti spiega, infatti, che gli agenti della polizia annonaria inizieranno i controlli, in tutta la città, già di prima mattina e che chi verrà pizzicato a vendere in saldo pagherà una multa salata.
 Paolo Pavan, segretario di Confesercenti, non ha più parole: «Noi continuiamo a batterci per difendere i nostri associati ed i consumatori bolzanini tutti ma lavorare in queste condizioni è davvero molto difficile».
 Angelo Curia, presidente della sezione commercio fisso di Confesercenti, è infuriato: «Scrivete sul giornale che noi avevamo proposto di partire con i saldi già il 6 gennaio, per evitare almeno in parte la solita fuga di altoatesini verso i grandi centri commerciali del Trentino, del Veneto e della Lombardia ma la Camera di commercio, che ascolta sempre e solo la campana dell’Unione, ci ha risposto picche come se questo non fosse anche un suo problema».
 Ma per Curia a tutto c’è un limite. «I nostri associati sanno che oggi possono partire con gli sconti, l’unico modo per tentare di limitare i danni e per arginare la crisi che ha portato i negozianti bolzanini che lavorano nel settore delle calzature e dell’abbigliamento ad un calo di vendite, rispetto allo scorso anno, che va dal 10% al 15%. Dal Comune poi - continua - non possono partire intimidazioni facili anche perché ricordo che la normativa esistente consente di pubblicizzare e vendere a prezzo di saldo già due giorni prima della data fissata per l’inizio delle svendite. A ’sto punto che i vigili entrino pure nei negozi, alla fine vedremo chi ha ragione». E c’è una cosa che Confesercenti vuole chiarire una volta per tutte.
 «Credo che occorra parlare chiaro e dire che Bolzano è spaccata in due. I negozi del Centro sono in mano all’Unione ed ai ricchi commercianti che fanno i soldi con i turisti e col Mercatino che piace tanto al vicepresidente dell’Unione Dado Duzzi e che, per forza di cose, non hanno alcun interesse ad anticipare i saldi anche perché sotto i Portici, in questi giorni, neanche si passava. Il resto della città invece, che vive con gli acquisti fatti dai bolzanini, è in mano nostra ed è costretta ad aspettare. Abbiamo i clienti che entrano nei negozi quotidianamente per chiederci se sono iniziati gli sconti. Ma che dobbiamo fare? Aspettare cosa? Che se ne vadano fuori città a fare shopping? Siamo stanchi di assistere a questi continui e ripetuti esodi fuori provincia. Siamo stanchi di perdere denaro, la faccia e di veder chiudere i negozi. E siamo davvero stanchi - conclude - che la Camera di commercio non ci stia ad ascoltare. Le svendite avrebbero dovuto iniziare già ieri».













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