Scandalo Sel in aula Migliucci contro Laimer

L’ex assessore e Maximilian Rainer davanti al giudice Pelino il 28 giugno Frasnelli parte civile incarica il noto avvocato: «Richiesta danni notevole»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Michl Laimer e Maximilian Rainer compariranno davanti al giudice dell’udienza preliminare il 28 giugno prossimo. Sarà l’udienza nel corso della quale il giudice Walter Pelino dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal procuratore capo Guido Rispoli per la vicenda della concessione relativa alla centrale elettrica di Sant’Antonio. Non sarà un’udienza soft. La difesa darà battaglia per dimostrare subito la presunta insussistenza del teorema della Procura. Ma gli avvocati di Laimer e Rainer avranno una spina nel fianco in più a livello processuale dato che la presunta parte lesa, cioè l’imprenditore Hellmuth Frasnelli (personalmente e con la Eisakwerk), si costituirà parte civile con l’avvocato Beniamino Migliucci.

I danni. Il gruppo Frasnelli, dunque, ha tutta l’intenzione di presentare il conto. Sono danni ingenti, ha lasciato intendere ieri l’avvocato Migliucci. Danni patiti da Frasnelli, sia come imprenditore singolo sia come titolare della società che si trovò la strada sbarrata nella corsa all’aggiudicazione della centrale di Sant’Antonio nonostante il progetto migliore messo a punto. Non solo. C’è anche il destino della «Oberbarmach sas» da inserire sul conto. Si tratta della società che operava nella cava «Platari» in alta Pusteria e che venne venduta a condizioni poco vantaggiose proprio a seguito del diniego delle autorizzazioni per l’ampliamento dell’attività. E’ questo il punto centrale della presunta tentata concussione con l’invito lanciato da Laimer (secondo il capo d’imputazione) di rinunciare alla gara per la centrale di Sant’Antonio in cambio del via libera all’ampliamento della cava. Frasnelli non si piegò ma, privo delle autorizzazioni per lo sviluppo della cava «Platari 2» sarebbe stato costretto a vendere la società Oberbarmach sas (90 per cento Frasnelli, 10 per cento Roland Rabanser) ad un valore inferiore a quello reale. Ora sono Laimer e Rainer a rischiare di dover risarcire. Anche per questo si annunciano scintille in aula sin dalle prime battute

Le accuse. Come noto la richiesta di rinvio a giudizio riguarda non solo Michl Laimer, ex assessore provinciale all’energia, ma anche Maximilian Rainer, ex direttore della «Sel spa». Per Laimer la richiesta di rinvio a giudizio riguarda i reati di abuso d’ufficio aggravato e continuato, tentata concussione, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico. Maximilian Rainer risponde degli stessi reati in concorso, ad eccezione della tentata concussione.

In concorso tra loro i due indagati sono accusati in primo luogo di abuso d’ufficio aggravato e continuato per aver agito (secondo la Procura) in violazione di norme di legge riguardanti la procedura concorrenziale e dell’articolo 97 della Costituzione che impone l’obbligo di imparzialità dell’azione amministrativa. Contestato anche il reato di falso ideologico. In particolare Laimer è accusato di aver «attestato falsamente come da lui compiute» le valutazioni tecniche (in realtà suggerite da Rainer) in base alle quali la giunta provinciale decise di assegnare la gestione della centrale idroelettrica di Sant’Antonio alla Sel. Facendo tra il resto credere alla giunta che il progetto Sel sarebbe stato più vantaggioso.

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