Scarica di massi nella notte a Terlano

Il più grande è di un metro cubo, ha divelto le protezioni e fatto un volo di 400 metri. Il geologo: «Colpa anche dell’umidità»


di Massimiliano Bona


TERLANO. Paura, ieri, a Terlano. Più di venti sassi - il più grande dei quali sfiora il metro cubo - sono ruzzolati nella notte per quattrocento metri fino al centro di raccolta differenziata, superando la strada provinciale 98 - per fortuna deserta in quel momento - e distruggendo una barriera paramassi. Se solo fossero caduti di giorno avrebbero potuto centrare una delle tante auto di pendolari dirette da Meltina nel fondovalle. Per rendere meglio l'idea delle dimensioni dei massi basta dare un'occhiata alla foto scattata nelle prime ore del mattino al sindaco Klaus Runer proprio davanti al centro di riciclaggio. «Un’escursionista di passaggio, se centrato alla testa, - commenta sbalordito un residente - avrebbe anche potuto morire». Non a caso, ieri, in paese c’era chi parlava, ripetutamente, di tragedia sfiorata.

«I sassi sono caduti a valle - ha spiegato il primo cittadino a caldo - tra mezzanotte e le quattro del mattino, quando gli addetti del servizio strade, guidati da Martin Alber, hanno fatto il primo sopralluogo. È ancora difficile dire se si tratti di uno smottamento causato dall’umidità di questi giorni oppure se ci sia, in quota, una parete instabile con rischi anche per chi transita. Il geologo, in ogni caso, ci ha rassicurato». Gli addetti del servizio strade, poco dopo le 4, avevano notato solamente la recinzione divelta del paramassi, ma non avevano visto i sassi, una ventina in tutto, che hanno finito la loro corsa al centro di raccolta differenziata, che si trova al primo tornante della strada che porta a Meltina. Tra le prime ad intervenire sul posto, assieme al sindaco, anche l’assessore comunale Laura Cagol. In mattinata, a lungo, c’è chi ha temuto che la strada provinciale per Meltina potesse essere chiusa a tempo indeterminato, ma a scongiurare questa ipotesi è stato l’intervento del direttore dell’ufficio geologia e prove materiali della Provincia Volkmar Mair.

«I sassi, una ventina in tutto, e di dimensioni non superiori al metro cubo, sono scesi dal bosco che sovrasta Terlano. Circa quattrocento metri più in alto del centro di raccolta differenziata». Gli addetti del servizio strade hanno ripulito tutta la zona, nella speranza che l’episodio non si ripeta.

«In questo caso - prosegue Mair - non siamo in presenza di una parete instabile. Ma di sassi che, anche per l’umidità, sono ruzzolati a valle. Ma non si tratta, comunque, di episodi frequenti. L’ultimo in ordine di tempo risale ai giorni scorsi in val Senales».

Come sottolinea Mair i terreni, a causa delle precipitazioni eccessive dei mesi scorsi, sono tuttora imbevuti d’acqua e ciò può favorire frane, smottamenti e scariche di sassi.

«L’anno in corso - prosegue Mair - , come hanno sottolineato in più occasioni i colleghi dell’ufficio idrografico, è stato in assoluto il più piovoso degli ultimi 150 anni».

Solitamente la media provinciale si attesta sui settecento millimetri l’anno, mentre in questo 2014 siamo già oltre quota mille. Solo a novembre le precipitazioni a Merano, ad esempio, hanno toccato i 220 millimetri.

«Nonostante questa situazione atipica - continua Mair - non ci sono state, per fortuna, frane significative. Certo, visto che adesso ci sono i pendii ancora imbevuti, per evitare nuovi smottamenti sarebbero necessari due giorni di caldo secco».

La speranza, dunque, è che non si assista ad una gelata improvvisa. «Se così dovesse essere potremmo avere qualche problema in più a gestire la situazione».

Di sicuro, da domenica, le temperature si abbasseranno sensibilmente, ma non dovremmo assistere a gelate improvvise. A Terlano, almeno per ora, hanno tirato tutti un sospiro di sollievo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità