Il problema

Scarseggia l’acqua minerale, supermercati in difficoltà 

Sul mercato c’è penuria di anidride carbonica e alle industrie produrla costa troppo. Hillebrand (Aspiag): «Costretti a programmare gli ordini con grande anticipo, aprendo più canali di approvvigionamento»



BOLZANO. Un’estate difficile, dopo due anni di Covid, complice la guerra in Ucraina e sopratutto la scarsità delle materie prime e i rincari dell’energia. Un’estate difficile anche per gli amanti dell’acqua minerale gassata, che, a più riprese, scarseggia. Almeno da un paio di mesi. Lo sanno bene i clienti più attenti. Lo sanno bene baristi e ristoratori. Lo sanno bene i gestori dei supermercati, impegnati da mesi ad anticipare gli ordini e a moltiplicare i canali di approvvigionamento. E lo sanno bene i produttori altoatesini di bevande gassate, in forte difficoltà.

Il problema è noto: da mesi scarseggia l’anidride carbonica, che è un prodotto di scarto dei processi chimici industriali. Processi fortemente ridimensionati negli ultimi mesi perché produrre - energeticamente - costa troppo. E così, gli impianti chimici generano meno gas, e quel poco che viene prodotto lo si dirotta dove più serve, ovvero verso il comparto sanitario.

L’anidride carbonica per uso alimentare quindi scarseggia e la produzione di bevande gassate versa in seria difficoltà. Succede in tutta Europa, Alto Adige compreso. Ieri il nostro giornale, per approfondire la questione dal punto di vista tecnico, ha tentato di contattare tre importanti produttori locali di acqua minerale gassata, che hanno però preferito il no comment.

Confermano invece l’esistenza del problema estivo sia Mauro Poli, titolare dell’omonima catena di supermercati trentini diffusi anche in provincia di Bolzano, sia Robert Hillebrand di Aspiag, la società di gestione di Despar, Eurospar e Interspar.

Spiega quest’ultimo: «Effettivamente, anche a causa del grande consumo legato alle temperature elevate che hanno caratterizzato la stagione estiva, quest’anno ci sono stati ogni tanto dei ritardi. Oggi come oggi però, come può vedere chiunque, esiste una gamma di prodotti talmente vasta... Può mancare magari un prodotto o un altro, ma non manca mai la famiglia di prodotti, sia nel caso dell’acqua minerale sia nel caso di altri generi alimentari». Tradotto, magari devi cambiare marca perché non trovi la tua acqua - uno dei colossi italiani si è visto addirittura costretto a chiudere la produzione della propria acqua minerale gassata, che ora nei supermercati non si trova praticamente più - ma comunque non rimani a secco.

Hillebrand ora si dice ottimista: «Siamo molto fiduciosi, dovremmo rientrare a regime. In luglio e agosto il tema si è riproposto, ma adesso siamo agli sgoccioli dell’estate». Se in luglio e agosto le temperature tropicali hanno portato a un maggiore consumo di bevande rinfrescanti, «ora in una decina di giorni il grande caldo dovrebbe terminare». Eliminando il problema, «che comunque siamo riusciti a gestire quasi senza che il cliente se ne accorgesse».

I problemi sono stati di due ordini, spiega. «Intanto la capacità di trasporto e poi la produzione di anidride carbonica. In entrambi i casi si risolve con la programmazione». Il discorso vale per tutte le tipologie di prodotti in vendita nei supermercati. «Sul mercato non c’è mancanza di prodotti, si può al massimo registrare un periodo di pochi giorni in cui la disponibilità è minore, ma poi si risolve».

Hillebrand batte sulla necessità di programmazione a livello societario: «Se una volta decidevo oggi di ordinare e ricevevo domani, ora è cambiato tutto. È come chi vuole ordinare un’auto: fra ordine e arrivo occorre più tempo che non in passato».

Insomma, Covid e Ucraina hanno cambiato tempi e modi. «Occorre programmare con largo anticipo e si devono aprire più canali di approvvigionamento. Questa è sempre stata la nostra filosofia, non dico avere un raggio d’azione a 360 gradi ma quasi. Bisogna essere ben informati sul mercato, sulle disponibilità sul mercato, sulle possibili difficoltà». Per non farsi cogliere impreparati.

Gli unici, forse, a non avere sofferto della scarsità di un particolare tipo di acqua minerale gassata sono baristi e ristoratori. Come chiarisce Mirco Benetello, Confesercenti, «chi gestisce un bar o una pizzeria non acquista le bevande al supermercato ma dai grossisti. I quali, semplicemente, ti dicono: oggi la tal marca di acqua non c’è, devi prenderne un’altra». DA.PA.













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