Sciopero, il direttore Sad contro gli autisti

Ieri l’astensione dal lavoro. Furioso Il direttore Vettori: «Guidano il 24% in meno del resto d’Italia e vengono pagati di più»


di Davide Pasquali


BOLZANO. «In termini di orario, il personale viaggiante su gomma di Sad in media lavora il 24% in meno rispetto al resto d’Italia e non ci risulta guadagni di meno, anzi, il salario è superiore. La situazione attuale è difficile, a livello globale; i ritmi richiesti nel settore dei trasporti sono quelli che sono, ovunque, c’è poco da fare; altrimenti, uno lavora al catasto e a mezzogiorno se ne va a casa... Inoltre, dal 2018, con la messa in gara a livello provinciale dei servizi su gomma, se non saremo competitivi saranno guai». Tradotto senza mezzi termini: arriveranno bus, e pure autisti, da fuori. E vinceranno la gara semplicemente perché la crisi economica impone risparmi, l’Ue impone risparmi e questi nuovi mezzi e autisti da fuori provincia costeranno meno. Ergo, piaccia o meno, vinceranno pure la gara altoatesina. A quel punto, il personale viaggiante di Sad se ne starà a casa. Forse per sempre. Questa la durissima presa di posizione espressa ieri in serata dal direttore di Sad, l’avvocato Mariano Claudio Vettori, in risposta all’ennesimo sciopero proclamato nella giornata di ieri dai sindacati Orsa, Ugl e, con qualche tentennamento, da Asgb. Da una parte si chiede di lavorare di meno ed essere pagati di più, dall’altra si risponde: volentieri, ma proprio non è possibile, anzi, l’unica, per salvarsi tutti, è lavorare di più. «Mentre Cgil, Cisl e Uil urlano meno, gli altri sparano. Ma quello che non capiamo è il perché», ha dichiarato ieri l’avvocato Vettori. «Abbiamo avanzato ai sindacati una richiesta ufficiale, mediata e protocollata dal prefetto, per ottenere una piattaforma unitaria con le loro richieste, ma non ci è mai arrivato nulla. Abbiamo fissato un calendario di incontri strutturati, a dicembre e gennaio, per tentare una mediazione. Nel frattempo, a livello nazionale, è stato perfezionato il nuovo contratto nazionale di settore, che ha scombinato le carte e, di fatto, ha scavalcato i sindacati locali che, per tutta risposta, ora han deciso di scioperare. Ma a livello locale si contratta dopo che si è siglato l’accordo nazionale che, al momento, deve ancora essere approvato dai lavoratori tramite referendum». Solo dopo arriveranno i contratti locali. Non prima. A tale proposito, oggi i vertici Sad saranno a Roma, per discutere proprio di questa piattaforma nazionale.

Insomma, è una posizione assolutamente, totalmente, completamente inconciliabile, quella fra Sad e sindacati. Siamo, piaccia o meno, in una nuova era. Non vale più che uno chiede tanto e l’altro concede poco. Non ci si verrà più incontro. Serve una rivoluzione copernicana, o almeno questo è ciò che sostiene Vettori. «Non è una minaccia, come forse si sarebbe pensato in un altro momento storico». Spazio di manovra, sapendo con precisione cosa pretenderebbero i sindacati, ci sarebbe pure. Risicato, però ci sarebbe. «Ma viviamo in tempi durissimi. Ricordiamoci che l’Ue dice ai propri Stati: spendete meno. Non: spendete di più, come faceva in passato. Meno». Il messaggio che vuole lanciare Sad, a tutti, Provincia e sindacati, è questo: «Fra meno di tre anni comincerà la grande gara europea per il trasporto pubblico in provincia di Bolzano. Verranno tutte le aziende possibili e immaginabili. E queste aziende useranno la normativa europea, la direttiva Bolkenstein. Sapete cosa significa? Che arriva un’azienda polacca, porta i suoi autobus e applica il proprio livello retributivo. Oppure porta direttamente i suoi autisti. Questa è l’Europa». Per chi non lo sapesse, Vettori cita cosa sta per succedere in Piemonte e Toscana: «Arriveranno i bigliettai del Mali, di un’azienda francese. Il pericolo è il dumping sindacale: la perdita del nostro livello». I sindacati, conclude, «non si rendono conto di questo, ma vogliono di più. Bene: è il sistema migliore perché in una gara la Provincia scelga il concorrente più economico. Triste dirlo, ma è così».

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