Scoppia incendio all’inceneritore Esplosione per i rifiuti irregolari

L’innesco è partito da materiali vietati portati dai camion. Dure sanzioni per i responsabili La rabbia del presidente di Eco Center Fattor: «Messa a repentaglio la vita dei nostri addetti»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Tragedia sfiorata ieri pomeriggio all’inceneritore. Poco prima delle 18 si è scatenato un incendio nella fossa dell’area del trituratore. Nessun operaio è rimasto ferito o intossicato, ma l’impianto è stato spento in via precauzionale. Ma soprattutto il presidente di Eco Center Stefano Fattor è infuriato per le probabili cause dell’incendio, «che hanno messo a repentaglio la vita degli operatori dell’impianto». Già da oggi si annuncia la linea dura, «perché non possono più accadere fatti come questi, provocati dalla irresponsabilità di qualcuno». Fattor vuole sanzioni e nuove regole per il conferimento. «Accetteremo solo materiale già triturato». La ricostruzione emersa da subito ieri pomeriggio è che l’incendio sia stato provocato da una bombola di gas o una tanica di benzina mescolata illecitamente tra i rifiuti di cui è autorizzato il conferimento all’impianto. Fattor ne è convinto. Erano quasi le 18, quando dal trituratore è partita una esplosione, poi una fiammata, seguita da una nuvola di fumo scuro arrivata fino al quinto piano. L’addetto alla gru per la movimentazione dei rifiuti, il più vicino alle fiamme, è riuscito a mettersi subito in salvo. «L’operatore lavora in una cabina di controllo chiusa, proprio per ragioni di sicurezza. I vetri si sono improvvisamente oscurati, ma l’operaio è riuscito ad allontanarsi dalla fossa», racconta Fattor. I vetri si sono incrinati, ma fortunatamente non sono esplosi. All’inceneritore sono arrivati i vigili del fuoco, con l’ufficiale di turno, e la polizia municipale. L’intervento è durato fino a sera. I vigili del fuoco hanno spento due ridotti focolai tra i rifiuti nella fossa. Limitati i danni. Dopo il cessato allarme, scoppia la rabbia a Eco Center. Così Fattor ipotizza le cause dell’incidente: «I rifiuti che devono essere conferiti all’impianto non potrebbero mai provocare una fiammata. Qualcuno dei conferitori, uno dei tanti camion che arrivano quotidianamente al termovalorizzatore, deve avere nascosto tra i rifiuti autorizzati una bombola, una tanica o qualcosa di infiammabile. Il passaggio attraverso il trituratore ha innescato le fiamme». Perché pensare a un atto volontario? «Non ho dubbi su questo. Quel tipo di rifiuto speciale deve seguire tutt’altre procedure di smaltimento, più costose. Qualche irresponsabile avrà pensato di risparmiare buttando tra i rifiuti anche materiale non consentito. È un comportamento irresponsabile, inaccettabile perché mette a repentaglio la vita degli operatori. Credo sia legato all’allargamento a tutta la provincia del nostro bacino di conferimento. C’è qualcuno che non ha ancora capito come ci si deve comportare, evidentemente». La misura più immediata ieri è stata spegnere l’impianto, per consentire ai vigili del fuoco di lavorare con tranquillità. Domani (oggi, ndr), «verificheremo il sistema anti incendio, che per fortuna ha funzionato molto bene, e decideremo quando ripartire». Queste invece le misure previste. «Faremo partire una circolare a tutti i conferitori perché consegnino rifiuti già triturati. Non accetteremo più materiale non triturato», annuncia Fattor, «Chiederò alla Provincia di prevedere sanzioni per i comportamenti illeciti. Mi confronterò se le sanzioni possano essere applicate da noi».

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