azione di rivalsa nei confronti dell’automobilista 

Si schiantò senza gomme antineve L’assicurazione passa all’incasso

BOLZANO. L’utilizzo di due soli pneumatici da neve invece che quattro (come prevedeva la carta di circolazione del veicolo) rischia di costare molto caro a livello economico a due bolognesi che una...



BOLZANO. L’utilizzo di due soli pneumatici da neve invece che quattro (come prevedeva la carta di circolazione del veicolo) rischia di costare molto caro a livello economico a due bolognesi che una sera di febbraio di dieci anni fa si trovavano su un Suv schiantatosi contro una corriera a seguito del manto stradale innevato, lungo la strada che collega Canazei con Campitello in val di Fassa. Fu un incidente molto grave: due giovani di Bologna (Elena Angelici di 19 anni e Francesco Spada di 20 anni) morirono sul colpo. Un’altra ragazza, sempre bolognese, rimase seriamente ferita ma riuscì a salvarsi. A finire sotto inchiesta con l’accusa di omicidio colposo plurimo furono altri due bolognesi: Maria Giovanna Zunarelli (che all’epoca aveva 19 anni e si trovava alla guida del mezzo) ed il padre, titolare dell’autovettura. Vennero entrambi incriminati per presunta responsabilità colposa in quanto dai rilievi dei carabinieri emerse il mancato rispetto della normativa sull’uso delle gomme antineve. Il processo penale si concluse con l’assoluzione dei due imputati anche perchè la compagnia assicuratrice(la Unipol assicurazioni) risarcì ai famigliari delle vittime e alla ragazza rimasta gravemente ferita un danno di un milione e trecento mila euro. A dieci anni di distanza, però, la vicenda giudiziaria non è conclusa in quanto la compagnia assicuratrice ha avviato azione di rivalsa nei confronti del titolare dell’auto che si trovava in viaggio montando due soli pneumatici da neve. Nel corso del processo in sede civile la famiglia Zunarelli tentò anche di chiamare in causa la Provincia di Trento accusata di non aver tenuto il mando stradale in condizioni di sicurezza. Sia in primo che in secondo grado le pretese della compagnia di assicurazione furono respinte. Ora però la Corte di Cassazione ha riaperto il caso, ha annullato il giudizio d’appello rinviando gli atti ad una nuova sezione del tribunale civile di Trento per la ripetizione del processo di secondo grado. La decisione è legata ad un cavillo giuridico riguardante la titolarità della Unipol ad essere parte in giudizio dopo l’avvenuta fusione con la società Fondiaria Sai. La corte d’appello aveva ritenuto che il nuovo assetto societario non avesse più titolo di intervento. La Corte di Cassazione è stata di avviso diverso ed ora la famiglia Zunarelli torna a rischiare. (ma.be.)













Altre notizie

Attualità