Sicurezza, a Parco Stazione il presidio dell’esercito
Operazione strade sicure. La richiesta è partita dalla Questura. La legge prevede l’impiego di militari per esigenze di prevenzione della criminalità. Il sindaco Caramaschi : «L’intervento era necessario, mi auguro che l’iniziativa prosegua»
Bolzano. Un mezzo dell’esercito che si muove tra via laurin, piazza magnago e viale stazione. e militari che controllano tutta l’area con un’attenzione particolare al parco. l’operazione “strade sicure” - sollecitata dalla questura - dà una mano alla città. fino a pochi giorni fa presidiava piazza tribunale ma adesso, con le ferie giudiziarie, si è spostata in zona stazione. quando il tribunale riprenderà i militari torneranno sotto palazzo di giustizia ma il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si riunisce periodicamente a palazzo ducale, ha avanzato precisa richiesta al ministero della difesa perché l’intera area di parco e piazza stazione non resti sguarnita. molto soddisfatto il sindaco renzo caramaschi: «la sicurezza dei cittadini è fondamentale e troppo spesso tutta la zona che gravita intorno alla stazione è stata teatro di atti di microcriminalità. atti che comunque ultimamente sono andati diminuendo anche perché molti stranieri sono stati espulsi. credo che la presenza dell’esercito sia importante per aumentare anche la percezione di sicurezza e spero che l’iniziativa prosegua». va detto che l’esercito porta avanti “strade sicure”, su tutto il territorio nazionale, ininterrottamente dal 4 agosto 2008, in virtù della legge 125 che ha autorizzato, per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, l’impiego di un contingente di militari delle forze armate che agisce con le funzioni di agente di pubblica sicurezza. e va anche detto che l’operazione è, a tutt’oggi, l’impegno più oneroso delle forze armate in termini di uomini, mezzi e materiali. ricordiamo che sandro repetto del pd a marzo 2016 aveva chiesto l’esercito in piazza stazione, dopo lo stalking ai danni della tabaccaia. ma i vertici del partito lo avevano gelano: «passo del tutto inopportuno». repetto, arrivato secondo alle primarie per la scelta del candidato sindaco, aveva lanciato il sasso nello stagno: «la proposta dell’esercito in una contingenza così delicata non va scartata a priori per motivi ideologici. il senso di insicurezza percepita e la richiesta di legalità devono trovare risposte. bolzano potrebbe essere inserita nell’operazione “strade sicure”».
Ad agosto 2016 anche la lega aveva chiesto - con una mozione presentata in consiglio comunale - di attivare lo stesso piano. «la nostra idea è semplice - aveva detto carlo vettori, oggi consigliere provinciale e capogruppo della lega, nel 2016 consigliere comunale - vorremmo attivare “strade sicure” per aumentare la percezione di sicurezza nei cittadini e dare una mano alle forze dell’ordine già superimpegnate. non si tratterebbe di una militarizzazione del capoluogo. non vedremo i militari con il mitragliatore in mano come nelle grandi città».