Stangata a Bolzano, 757 euro di aumento a famiglia in un anno

Il capoluogo altoatesino precede Trieste, Milano e Aosta Conto salato per le coppie con figli ma anche per i single


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il capoluogo altoatesino, secondo l’Unione nazionale Consumatori (che ha esaminato i dati Istat del 2016), si conferma la città più cara d’Italia con una spesa aggiuntiva per una famiglia di 4 persone di 757 euro in un anno a causa dell’inflazione. L’incremento dei prezzi ha superato abbondantemente l’uno per cento, caso più unico che raro in tutta la Penisola. Alle piazze d’onore si sono classificate, ma con un distacco piuttosto ampio, Trieste, Milano e Aosta. «Nessuno dei 19 capoluoghi di regione e delle province autonome considerati è rimasto in deflazione. Solo Roma registra una variazione pressoché nulla. In testa alla classifica delle città più care d'Italia c’è Bolzano - commenta Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Consumatori - dove l'inflazione dell'1,4% si traduce in una stangata per una famiglia di 4 persone, pari a 757 euro su base annua. Segue Trieste, dove l'inflazione dell'1,2% determina un aumento del costo della vita pari a 483 euro e Milano, dove il rialzo dei prezzi dello 0,8% comporta una maggior spesa annua di 411 euro». I maggiori incrementi su base annua si registrano per le coppie con figli, seguite dalle coppie senza figli tra i 35 e i 64 anni e, in proporzione, dai single sopra i 35 anni.

Questi dati, tra l’altro, trovano piena conferma anche nell’anticipazione dell’indice dei prezzi al consumo diffuso dal Comune di Bolzano a fine dicembre. Il maggior incremento tendenziale (cioè rispetto allo stesso mese dell'anno precedente) si registrava nei servizi ricettivi e di ristorazione (+3,6 per cento), seguiti dalle divisioni prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,5 per cento), trasporti (+2,4 per cento), bevande alcoliche e tabacchi (+1,7 per cento). Tra i settori dati in ribasso, invece, rispetto a dicembre 2015 vi sono le comunicazioni (-3,1 per cento), abitazione, acqua, energia e combustibili (-3,0 per cento), mobili, articoli e servizi per la casa (-0,3 per cento). Solo l' istruzione è rimasta pressoché invariata. Secondo un’analisi dell’agosto scorso del «Sole 24 Ore» Bolzano era invece al quarto posto su scala nazionale. Il capoluogo altoatesino veniva dopo Rimini, Ferrara e Ravenna, con una spesa media annua di 4.263 euro, mentre Trento era nella seconda parte della classifica, al 43esimo posto, tra le città meno care con una spesa media annua di 3.581 euro.

Ad incidere su quest’ulteriore impennata dei prezzi nella seconda metà dell’anno sono stati, dunque, alcuni settori merceologici legati anche al turismo.

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