Stelvio, i club alpini: «Regole uguali per tutti»

Vertice a Edolo con i Comuni: sulla protezione dell’ambiente norme omogenee Caso Broggi: i revisori dei conti stanno esaminando i bilanci dal 2008 al 2013



BOLZANO. Il Club alpino italiano ancora al centro dell’attenzione, su tre fronti: il parco dello Stelvio e la regole protezionistiche da adottare dopo lo smembramento, l’affaire conti truccati coi revisori che stanno terminando i controlli sui bilanci 2008-2013 e infine, per ora soltanto a livello di rumors, sulla presunta iscrizione dell’ex presidente Broggi alla sezione Alpenverein di Merano.

Prima lo Stelvio: nella giornata di ieri, a Edolo, si è tenuto un vertice fra l’ente naturalistico, i club alpini altoatesini trentini e lombardi, compresi i vertici nazionali del Cai, e i Comuni interessanti dal Parco, compresi quelli della Valtellina e della Valcamonica. Come sintetizza il presidente del Cai Alto Adige Claudio Sartori «il pensiero generale emerso nel vertice è come sia fondamentale - al di là dell’indipendenza amministrativa delle tre aree del parco tra le due province autonome e la regione Lombardia - che venga mantenuta un’unitarietà del parco dal punto di vista protezionistico. Ci devono essere dei parametri minimi uguali per tutti. Se poi le due province autonome riusciranno ad agire con maggiore incisività sull’aspetto protezionistico, ben venga. Ma un minimo deve essere garantito dappertutto». Nei numerosi interventi importanti, spicca quello della direttrice dell’università della montagna Anna Giorgi, condivisa da Sartori: «Il protezionismo non deve essere visto come un insieme di restrizioni ma come una risorsa per la montagna, come succede in America, dove un dollaro investito a Yellowstone ne fa incassare almeno dieci volte tanto». Un ulteriore aspetto è il possibile o auspicabile ridisegno dei confini del parco: «La zona produttiva all’inizio della val Martello ha poco a che fare con un’area naturalistica...»

Sartori, passando ad altro argomento, precisa inoltre che in queste settimane i quattro revisori contabili interni al Cai Alto Adige stanno terminando di verificare i bilanci sociali del periodo 2008-13. Quello nel quale si erano riscontrate le pesanti irregolarità che avevano portato alle dimissioni del presidente Giuseppe Broggi riguardava soltanto il 2014. «Mi auguro davvero - così Sartori - che non emerga null’altro».

Intanto, negli ambienti del Cai circolano rumors sulla presunta iscrizione dell’ex presidente Broggi alla sezione Alpenverein di Merano. Il presidente Avs Simeoni dice di non saperne nulla, che si tratta di una faccenda interna al Cai e che comunque la sua associazione è autonoma «e facciamo un po’ come vogliamo». Sartori però ha chiesto spiegazioni, «perché, se così fosse, ci dispiacerebbe molto. Il contrario non sarebbe mai accaduto. Una persona come Broggi non dovrebbe essere gradita in ambiente montano».













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