Stop ai diesel Euro 3  dal primo luglio del 2019 

Il sindaco: «Dobbiamo farlo per ridurre l’inquinamento. La Provincia ha costruito circonvallazioni ovunque, tranne che in città: oggi ne paghiamo le conseguenze»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Inutile prendersela con la corsia preferenziale per il metrobus disegnata in viale Druso: non c’entra nulla. Quell’imbuto c’è sempre stato e pure le colonne nelle ore di punta, soprattutto se come è successo venerdì scorso piove, i turisti si riversano in città e chi è sull’A22 esce sulla statale perché c’è un incidente. La verità è che Bolzano è assediata da traffico e inquinamento, perché è ferma da 20 anni. La Provincia ha investito centinaia di milioni in tutti i principali centri della periferia, mentre a Bolzano non è arrivato nulla». Attaccato dall’opposizione; messo sotto pressione dal mondo dell’imprenditoria oltre che dai cittadini costretti a pagare - in termini di traffico e di inquinamento - le conseguenze di una viabilità da troppo tempo ormai inadeguata, il sindaco Renzo Caramaschi - ieri al termine della consueta conferenza stampa del lunedì - ha replicato attaccando la Provincia.

«La prossima settimana in giunta provinciale - ha detto - arriverà una delibera da 180 milioni di euro per realizzare la variante di Foresta (frazione di Lagundo). L’ennesima variante dopo quelle di Bressanone, Brunico, Merano, Laives, Ora, Val Sarentino, Val d’Ega che portano i pendolari velocemente in città e quando arrivano qui tutto si blocca. Noi abbiamo cercato di rimettere in moto una macchina ferma - lo ripeto - da 20 anni, ma se non arriveranno i soldi della Provincia, non possiamo fare nulla ».

Nessun riferimento preciso al presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher, ciononostante nelle parole del sindaco è emersa l’amarezza, perché finora alle promesse non sono seguiti ancora i fatti: «Entro la fine del mese voglio vedere le delibere con gli stanziamenti».

In attesa dunque dei mega-progetti che avranno bisogno, nella più ottimistica delle previsioni, di una decina d’anni per essere realizzati, il Comune vara le misure più “rapide”, per ridurre l’inquinamento prodotto dal traffico. Il problema non è più rappresentato, come in passato, dalle polveri sottili ma dal biossido di azoto che continua a superare i limiti fissati dalla legge. E quindi il sindaco si prepara a firmare nei prossimi giorni - si attende solo la traduzione del documento - l’ordinanza che blocca a fasce i diesel Euro 3. La misura, in Alto Adige, riguarderà solo Bolzano.

Blocco dei diesel. «Dal primo luglio 2019 - ha detto il sindaco - bloccheremo oltre ai veicoli privati "Euro 0", "Euro 1", "Euro 2 Diesel" anche gli "Euro 3 Diesel" dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 19; dal primo gennaio 2020 toccherà ai veicoli commerciali. Accogliendo una richiesta arrivata in particolare dagli artigiani, abbiamo deciso di dare la possibilità di aprire i cantieri alle 7 invece che alle 8. I diesel Euro 3 rappresentano il 17% dei mezzi in circolazione».

Attenzione però perché nell’ordinanza il sindaco si riserva di adottare - se necessario - misure più drastiche per ridurre il traffico in città.

Quali saranno?

Il ticket. «Non c’è ancora nulla di deciso - ha assicurato - c’è però un unico provvedimento che potrebbe avere effetto ed è l’introduzione del ticket d’ingresso in città in certe fasce orarie. Forse in questo modo si riuscirà a convincere almeno una parte delle migliaia di pendolari che arrivano ogni giorno a Bolzano, ad usare i mezzi pubblici. Come fanno già i bolzanini. La corsia lungo viale Druso è fatta proprio con lo scopo di rendere più veloce il metrobus dall’Oltradige. Faccio un esempio: chi arriva da Caldaro impiega 34 minuti col bus; 48 con l’auto e gli costa 10 volte di più. Se introdurremo anche il ticke, costerà ancora di più. Vediamo se alla fine riusciremo a scoraggiare l’uso della macchina privata».













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