«Strappo» con Roma sui movimenti tra Comuni, ma ci sarà la zona rossa 

Regole per Natale. Kompatscher inserisce nella legge di bilancio una norma per discostarsi dal decreto Conte: libertà di viaggio in provincia Non convince lo schema statale di regole diverse giorno per giorno. L’ipotesi di Palazzo Widmann: limitazioni rigide fino al 6 gennaio 


Francesca Gonzato


Bolzano. La «via altoatesina» per Natale prevederà regole attenuate rispetto al resto d’Italia su un lato e più strette sull’altro lato. «Così non potranno dire che ci facciamo i provvedimenti su misura solo per alleggerire i divieti», così il presidente Arno Kompatscher. Si va verso una lunga zona rossa, con tutte le attività chiuse (salvo le consuete eccezioni) dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Alle 14.30 di ieri i presidenti delle Regioni si sono collegati in teleconferenza per l’ultimo confronto con il governo sul nuovo decreto legge che detterà le regole su spostamenti e aperture/chiusure fino al 6 gennaio compreso. Intanto ieri pomeriggio proteste di alcuni lettori per la situazione in piazza Erbe: i clienti dei bar hanno occupato tutto lo spazio, «altro che assembramenti vietati».

Da domani zona gialla

Come previsto, da domani l’Alto Adige diventerà zona gialla. Una novità con effetti quasi nulli: lo spiraglio più importante è che solo per domani gli altoatesini si potranno spostare nelle altre regioni gialle, come Trentino, Veneto e Lombardia.

Dal 21 dicembre poi in tutta Italia non si potrà lasciare la propria Regione o Provincia autonoma.

Le regole per Natale

Nel governo ha vinto il compromesso. Non è passata la linea dei ministri che puntavano a dichiarare l’Italia zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio. Il piano annunciato ieri prevede una alternanza di giornate «arancioni» (28, 29, 30 dicembre, 4 gennaio) e «rosse» (festivi e prefestivi). Il governo accorda poi la possibilità di spostamento tra Comuni, ma solo per chi vive in località inferiori ai 5 mila abitanti e non oltre i 30 chilometri.

Previste anche, con limitazioni, le visite ai parenti. Il presidente Kompatscher presenterà alla giunta la sua proposta di variante rispetto al decreto legge di Conte.

La via altoatesina

Kompatscher ha presentato ieri in consiglio provinciale un emendamento alla manovra di bilancio: nell’applicare le disposizioni nazionali il presidente le può adeguare a specifiche peculiarità del territorio. È lo strumento pensato per dare forza alle prossime ordinanze e derogare dal decreto Natale. Il primo obiettivo è consentire la mobilità in tutto il territorio altoatesino, senza limiti di chilometri e numero di abitanti. In Alto Adige viene sottolineato, ci sono solo 15 Comuni con più di 5 mila abitanti, che verrebbero penalizzati rispetto al resto del territorio. Se si allarga la libertà di movimento, arriva la stretta sulle attività. «Riteniamo più sensato avere regole comprensibili e univoche per tutte le feste di Natale», così Kompatscher, che propende per la zona rossa, con chiusura di negozi, servizi alla persona e gastronomia, «Sarà tutto chiuso, e quindi servono i ristori. Ma è importante che le famiglie possano organizzare delle passeggiate in montagna o in collina». Secondo Kompatscher, in Italia si avverte massicciamente la tendenza a decidere dall’alto, ma è un successo dell'autonomia se in tutti i Dpcm c’è sempre stata una clausola speciale per Trentino e Alto Adige, i cui presidenti sono stati nominati commissari speciali, cosa che non vale per le altre Regioni: «In linea di principio siamo d’accordo, forse bisogna ridurre un po’ i contatti nel periodo natalizio».

La scuola

L’obiettivo è riportare dal 7 gennaio le scuole superiori alla didattica in presenza fino al 75%. L’assessore alla Scuola italiana Giuliano Vettorato accusa: «Ci scontriamo con la assenza di qualsivoglia indicazione da parte del governo. Un silenzio inaccettabile». Dal 7 gennaio dovrebbero aprire gli impianti da sci e ripartire altre attività. «Ci lavoriamo, ma non abbiamo ora la certezza», avverte Kompatscher.













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