Strutture per l’infanzia, 4 anni di tregua 

Poi Bolzano dovrà adeguarsi ai nuovi criteri della Provincia: nei nidi un’unità di personale ogni 5 bimbi



BOLZANO. Era stato motivo di attrito tra i comuni più grandi e Palazzo Widmann. Poi si è trovato l’accordo e Bolzano, Merano, Bressanone e Laives avranno 4 anni di tempo per adempiere ai nuovi criteri. Stiamo parlando degli standard qualitativi dell’attività pedagogica in asili nido, microstrutture Kita e servizio Tagesmutter, approvati ieri dalla giunta provinciale. «Si tratta indubbiamente di una questione centrale allo scopo di offrire un elevato livello di assistenza ai bambini fino ai tre anni di età», sottolinea l’assessora alla famiglia, Waltraud Deeg. In base a questi standard l’esecutivo altoatesino ha deciso che i gruppi possano essere composti al massimo da dieci bambini e possibilmente siano sempre seguiti dallo stesso responsabile. È importante inoltre che sia sempre disponibile una sostituzione per il personale. Per il personale delle strutture devono essere inoltre previsti obbligatoriamente aggiornamento e supervisione.

«Già oggi molte assistenti seguono numerosi corsi di aggiornamento, ma lo fanno nel loro tempo libero», così Deeg. In futuro l’aggiornamento potrà essere effettuato anche durante l’orario di lavoro.

Secondo i criteri approvati ieri dalla giunta vi sarà inoltre un maggiore controllo. “Tutti gli operatori del settore, sia che si tratti di Comuni che di cooperative sociali, d’ora in poi, dovranno essere accreditate presso l’Agenzia per la famiglia”, aggiunge Deeg. Questo accredito rappresenterà il presupposto per poter ottenere contributi pubblici ed avrà una validità triennale con possibilità di rinnovo. È inoltre prevista una verifica interna annuale. Per l’adempimento dei nuovi criteri viene concesso ai gestori, cioè le cooperative sociali ed i Comuni, un periodo transitorio sino al 1° gennaio 2019. Per i Comuni che gestiscono queste strutture, cioè Bolzano, Merano, Bressanone e Laives, questo periodo transitorio sarà di quattro anni. «Nel confronto che abbiamo avuto con la Provincia, avevamo chiesto 5 anni di transitorietà, ma anche con 4 possiamo dirci soddisfatti», spiega l’assessore comunale competente, Sandro Repetto. «Si tratterà di trovare il modo di arrivare a quanto prevede la nuova normativa, ovvero portare il rapporto che abbiamo a Bolzano negli asili nido di una unità di personale ogni 8 bambini ad una ogni cinque. Non sarà facile, ma abbiamo 4 anni per risolvere il problema», ancora Repetto, ricordando che oggi i posti negli asili nido - strutture tipiche dei comuni più grandi - sono 454.













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