Sul fondo riservato controlli già 5 anni fa

Il presidente Durnwalder rivela: «Mi telefonò l’allora procuratore Cuno Tarfusser. Gli spiegai come veniva gestito»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. «Se vogliono cambiare sistema di gestione del cosiddetto fondo riservato io posso anche essere d’accordo. Se vogliono proprio cancellarlo, anche. Basta che si faccia chiarezza, perchè io ho semplicemente ereditato questo sistema dall’epoca di Silvius Magnago e tutti mi hanno sempre detto che andava bene così. Non possono dire ora, a distanza di 20 anni, che avrei sbagliato tutto nella gestione di questa somma...» Chi parla è Luis Durnwalder, presidente della giunta provinciale, finito recentemente in mezzo alle polemiche alimentate dalle forze politiche di opposizione in Alto Adige anche per la gestione del fondo riservato a sua disposizione ogni anno come previsto dalla normativa in vigore. Come noto sulla gestione di questi soldi il procuratore Guido Rispoli ha aperto un’inchiesta sulla base della segnalazione inviata alla magistratura penale dalla Procura della Corte dei Conti.

Ci sono alcune perplessità sulla correttezza amministrativa del sistema che si basa sul conguaglio mensile tra somme anticipate dal presidente dal proprio portafogli (per piccole mance rilasciate ad associazioni, bande musicali, organizzazione di concerti giovanili ecc. ove il presidente il più delle volte viene invitato come ospite d’onore) e le piccole spese personali effettuate dall’ufficio per conto del presidente utilizzando il fondo riservato.

«E’ storicamente provato - puntualizza Durnwalder - che abbia sempre ottenuto conguagli per somme inferiori rispetto a quanto speso in realtà. Dato che il fondo ha un limite annuale di 72 mila euro ogni anno ho finito per spendere di mio più di quanto poi non abbia ottenuto a conguaglio». Molto difficile che, penalmente, si possa sostenere l’ipotesi di accusa di peculato. Il presidente non avrebbe avuto alcun vantaggio da questa gestione del fondo. Con un ulteriore particolare: la rendicontazione delle spese sostenute (anche per semplice dichiarazione) appare molto dettagliata. «Diciamo che sino a quando il fondo è previsto, penso sia mio diritto ma anche mio dovere utilizzare questi soldi per un ringraziamento alle associazioni, a chi organizza manifestazioni, alle bande ecc.» La Corte dei Conti intende però verificare se il fondo riservato a disposizione del presidente possa effettivamente essere utilizzato per queste piccole spese che non sono di stretta rappresentanza. «Guardi - puntualizza ancora il presidente Durnwalder - cinque o sei anni fa si interessò della questione anche l’allora procuratore della Repubblica Cuno Tarfusser che mi telefonò personalmente chiedendomi delucidazioni di come venivano utilizzati i soldi del fondo riservato. Gli spiegai esattamente come stavano le cose e gli segnalai che da decenni quel fondo era sempre stato gestito così e che io altro non ho fatto che proseguire nel sistema utilizzato anche dal mio predecessore Magnago. La questione finì lì. Anche allora il procuratore non rilevò nulla di irregolare o di penalmente rilevante. Se ora si vogliono cambiare le cose, ripeto, io non ho nulla in contrario ma è necessario fare chiarezza una volta per tutte perché non è possibile che dopo decine di anni mi si venga a dire oggi che è tutto irregolare».

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