Svp-Lega, la trattativa si allunga 

Ieri maratona ma l’accordo non è chiuso, salta il vertice Svp di giovedì. Tra i nodi, Ue e toponomastica


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La maratona di sei ore di ieri non è bastata. Svp e Lega non hanno chiuso l’accordo sul programma, mentre di competenze non hanno nemmeno iniziato a parlare (ufficialmente). Servirà almeno un’altra settimana. Viene dunque cancellato il Parteiausschuss della Svp programmato per giovedì, in cui era previsto il voto sul programma, seguito venerdì dalla firma tra Svp e Lega. Per tutta la settimana invece Lega e Svp continueranno a confrontarsi sulle bozze di programma, questa volta via mail. Il prossimo appuntamento sarà sabato prossimo. «Contiamo di chiudere l’accordo sul programma entro la fine dell’anno», riferisce il presidente Arno Kompatscher.

LA MARATONA. Le due delegazioni di Lega e Svp si sono date appuntamento ieri in consiglio provinciale. Seduta per tutta la mattina, pausa pranzo, poi di nuovo fino alle 17. Arno Kompatscher, Philipp Achammer, Angelika Wiedmer, Meinhard Durnwalder e Waltraud Deeg da un lato (Karl Zeller ieri assente). Per la Lega Massimo Bessone, Rita Mattei, Filippo Maturi, Angelo Polo, Giuliano Vettorato e Carlo Vettori. Questo «macro» gruppo da un lato lavora sui temi assegnati (autonomia, rapporti con Roma, Europa, Euregio, Regione), dall’altro lato stende il programma sulla base dei testi degli altri quattro tavoli tematici. «Abbiamo sottovalutato il tempo necessario», spiega Kompatscher, «Dai gruppi di lavoro sono arrivati testi costruiti in modo disomogeneo». Alcuni documenti sono molto dettagliati nelle proposte, altri discorsivi, riferisce il presidente. Non tutte le traduzioni erano pronte, mentre su altri testi ci sono state discussioni sulla corrispondenza tra versione in italiano e tedesco. È stato deciso che oggi e domani Kompatscher, l’Obmann Philipp Achammer e il segretario organizzativo Gerhard Duregger stenderanno una bozza, che invieranno via e-mail alla Lega. La prossima settimana il lavoro si svolgerà a distanza, con scambi di mail, poi sabato nuova maratona. «Se si vuole fare bene, qualche giorno in più non sarà un problema», commenta Bessone. Messo a punto, il programma verrà sottoposto dalla Lega a Roberto Calderoli.

I TEMI. Per la Lega il ruolo del «poliziotto cattivo» è stato interpretato ieri da Maturi, il deputato inserito nel gruppo per ordine di Roberto Calderoli. Suoi gli interventi più numerosi di precisazione, da quanto trapela, e la tendenza ad alzare l’asticella nella trattativa. Achammer ammette che alcuni nodi restano, a partire dall’Europa. Sulla toponomastica la Svp insiste sulla norma di attuazione, la Lega resta sul freddo. Si cerca una formulazione accettabile. Ieri si è parlato anche di misure per la famiglia (la famiglia naturale è uno dei cavali di battaglia della Lega). Il famoso preambolo dei valori è stato modificato. La Lega ha ottenuto di inserire alcuni passaggi, dal riferimento all’Europa «dei popoli e delle regioni», al richiamo ai tre gruppi linguistici nel punto sull’autonomia. Intervento della Lega anche nel punto sul ripudio di ogni discriminazione.

LA COMMISSIONE DEI SEI. Nel programma verrà inserito l’elenco delle competenze che si chiederanno al governo. Va poi nominata la nuova commissione dei Sei e dei Dodici. A Roma il governo è pronto da tempo ad effettuare le proprie nomine. Lega e M5S hanno sondato professionisti per le nomine sia governative che provinciali e regionali. Angelo Polo, l’avvocato chiamato dalla Lega come tecnico nei gruppi di lavoro, è uno dei nomi possibili. Come capo dipartimento si parla di Davide Gemmellaro, ingegnere e funzionario provinciale, inserito nel gruppo sull’urbanistica.

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