Teleriscaldamento a Merano: obiettivo 25%

Azienda energetica e Comune vogliono servire una famiglia su quattro


Simone Facchini


MERANO. I piani alti dell'amministrazione comunale e di Azienda energetica schierati per illustrare stato dell'arte e futuro del teleriscaldamento in città: l'obiettivo è di scaldare, entro un paio d'anni, una famiglia meranese su quattro con la nuova rete che sta solcando il tessuto urbano.  L'occasione per l'appuntamento con la stampa è stato ritagliato all'interno della giornata delle porte aperte alla centrale in zona artigianale a Maia Bassa: uno "spottone" che ha fornito lo spunto per annunciare l'obiettivo di scaldare, entro un paio d'anni, una famiglia meranese su quattro con il teleriscaldamento, progetto nel quale sono stati finora investiti circa 30 milioni di euro. Gli scavi per realizzare la rete creano disagi, ma il valore aggiunto in termini economici e soprattutto ambientali è enorme: è questo il messaggio che le istituzioni intendono far passare.  «Ad oggi - ha esordito Massimiliano Sturaro, presidente di Ae - serviamo 1.900 famiglie, il 10% della città, e 113 attività non residenziali, ovvero scuole, enti pubblici, attività commerciali e artigianali. Nel prossimo biennio la rete sarà espansa fino a 45-50 chilometri e potremo raggiungere il 20-25% delle famiglie meranesi. Ma indipendentemente dall'aspetto tecnico e da quello economico, è il profondo valore ecologico del progetto che vogliamo evidenziare. In particolare l'impianto di recupero termico installato alla Memc, che garantirà la metà dell'intero sistema, è a zero impatto ambientale». L'alto significato ecologico e dunque anche il ritorno in termini di pulizia dell'aria è stato anche il leitmotiv dell'intervento del sindaco Januth. Ma se da un lato è evidente il processo di "sensibilizzazione verde" della società finalizzato ad un futuro più ecosostenibile, dall'altro si guarda anche al presente e quindi a spese correnti che mordono i bilanci delle famiglie. E c'è chi davanti all'ipotesi teleriscaldamento storce il naso e afferma che a fronte dell'investimento per allacciarsi alla rete il successivo risparmio non è poi così evidente. «Lo è in maniera considerevole per chi ancora riscalda a gasolio», risponde Siegfried Tutzer, direttore di Ae, ammettendo contestualmente che «la bolletta in confronto a quella di chi è dotato di impianti a metano non cambia di molto. Tuttavia consente di rispamiare in manutenzione e negli spazi: lo scambiatore di calore è di dimensioni ben più ridotte delle caldaie». E mentre il vicesindaco Balzarini lodava la lungimiranza «di chi, a fine Ottocento, decise di costituire l'Azienda elettrica consortile. Oggi Azienda energetica è leader in fatto di sviluppo e know how», negli abiti di assessore all'ambiente Andrea Casolari commentava: «Ci sono amministrazioni (riferendosi a Firenze) che chiedono di limitare a 18 gradi la temperatura nelle abitazioni per abbassare i livelli di smog. Non è la nostra risposta: ai cittadini vogliamo garantire il caldo, ma con energia pulita».  È anche il segnale lanciato dalla giornata di porte aperte alla quale ha aderito un buon numero di persone comprese alcune scolaresche. Responsabili della centrale hanno organizzato visite guidate spiegandone il funzionamento. Oltre all'impianto di Maia Bassa, partecipano al sistema di teleriscaldamento quelli alla Memc (in servizio da un mese) e alle Terme, ai quali si aggiungerà la centrale con funzione di accumulo calore, nell'area ex Bosin, la cui realizzazione è prevista entro il 2011.

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