Teleriscaldamento, si parte da via Resia

Ai primi di giugno si inizia lo scavo per posare i tubi. Un piano lungo undici anni per rifornire un terzo della città


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il significativo simbolo del teleriscaldamento sarà un’enorme torre alta ben 42 metri, larga 14, in grado di contenere 5,8 milioni di litri di acqua calda prodotta durante la notte dal nuovo termovalorizzatore. Un serbatoio di riserva per aiutare a fornire energia termica a tutti i condomini allacciati anche nei momenti di picco delle richieste, specie dalle 6 alle 9 del mattino. Ossia, quando si accende il riscaldamento e ci si fa la doccia. Durante la notte la torre progettata dall’architetto Valentina Bonato (studio Museum 39) illuminerà le sue simboliche bolle d’acqua colorate.

I lavori per il primo lotto dell’ampliamento delle rete di distribuzione del calore sono stati consegnati ieri da Sel ad un’Ati costituita da Filmet e Holländer. Un programma lungo undici anni, dal costo di 70 milioni di euro, che prenderà l’avvio dal retro di via Resia, dove si realizzerà la prima dorsale, da Casanova alla rotonda Merano-Mendola. Gli scavi per la posa delle tubazioni partiranno a giugno, nei frutteti fra Casanova e Firmian. Come spiega il direttore tecnico del settore energia termica nonché amministatore unico di Ecotherm (Sel), l’ingegner Sergio Marchiori, i primi condomini di via Resia potranno allacciarsi a fine 2014-inizio 2015. Oltre alla dorsale principale si realizzeranno poi anche delle reti secondarie, ora in via di studio, il cui sviluppo dipenderà anche da quanti bolzanini vorranno allacciarvisi. La rete si svilupperà nei prossimi anni in direzione dell’ospedale, il cui allacciamento è previsto nell’inverno 2016/17, e lungo gli assi di viale Druso, viale Europa, via Roen, via Palermo e corso Libertà, per espandersi poi lungo via Cadorna e viale Trieste. In centro storico si arriverà nel 2018. La fine del progetto è prevista per il 2025, quando si sarà arrivati a rifornire di calore 11.000 famiglie, per un totale stimato di 35 mila bolzanini. Un terzo degli abitanti della città.

Oggi come oggi il teleriscaldamento serve solo 3.500 utenze fra case Ipes lungo l’asse di via Bari e dintorni, un centinaio di aziende in Zona e i nuovi condomini di Casanova. Fino ad oggi il calore distribuito dalla rete di Ecotherm era generato dal vecchio inceneritore e dalla centrale termica a gas sul Lungoiscarco destro, all’altezza del nuovo ponte ciclabile. Adesso il calore sarà prodotto dal nuovo termovalorizzatore. Produrre calore tramite l’inceneritore è molto più efficiente che non produrre energia elettrica. E ci si guadagna di più. Quindi, più utenze si allacciano, più calore si produce anziché elettricità, più si incassa.

Per quanto riguarda la convenienza, c’è in primo luogo quella ambientale: si spengono le caldaie condominiali e dunque si inquina meno. Nel 2020 si stima che il teleriscaldamento permetterà una riduzione delle emissioni di CO2 di 28 mila tonnellate l’anno. Dal punto di vista del bilancio economico familiare, i tecnici promettono: si spenderà meno che con il metano. Ora come ora si stanno studiando le tariffe per l’allacciamento agli edifici, che saranno rese note nei prossimi mesi.

Tecnicamente, l’allacciamento funzionerà così: si cercherà di collegare gli edifici, pubblici e privati, mentre si realizzano dorsali principali e linee secondarie, per evitare di riaprire e riscavare. Il teleriscaldamento è costituito da un circuito chiuso: dentro casa non arriva direttamente dall’esterno l’acqua calda (che sarà prodotta per il 50% dal termovalorizzatore e per il restante 50% dalla centrale a gas di Sel e dai cosiddetti cascami termici, ossia il calore residuo prodotto dalle industrie della Zona). L’acqua calda prodotta da Sel, nelle ore di picco proveniente per metà dal termovalorizzatore e per metà dalla torre serbatoio, si fermerà per così dire in cantina. Tramite uno scambiatore di calore, che sostituirà la caldaia, verrà riscaldata l’acqua sanitaria e quella che poi circolerà nell’impianto di riscaldamento. Niente più caldaia, controllo fumi, camini, spazzacamini, pericolo di incendi.

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