Tir in città: niente divieti ma arriva un nuovo semaforo 

Piazza Mazzini. Dopo l’incidente la giunta ha deciso di rivedere i tempi: al verde per pedoni e bici scatterà il rosso per le auto  Costituito un gruppo di lavoro con le associazioni di categoria per estendere ad alcune strade le limitazioni ai camion


ANTONELLA MATTIOLI


Bolzano. Non ci sarà alcun blocco dei mezzi pesanti, ma semplicemente una nuova regolazione dell’impianto semaforico in piazza mazzini, all’incrocio corso italia- corso libertà. lì, giovedì scorso alle 8 di mattina, un autoarticolato carico di tronchi e diretto in val sarentino, ha investito brigitte kofler, 67 anni, che in sella alla sua bici stava attraversando corso libertà, per andare ad aprire la boutique erby, all’angolo di via manci. la donna ha riportato ferite gravi. e proprio sull’onda della forte emozione suscitata da quell’incidente il sindaco renzo caramaschi aveva annunciato di voler bloccare dalle 7.30 alle 9 il transito di mezzi pesanti sull’asse corso italia, corso libertà, via cadorna. poi però ha dovuto fare marcia indietro, perché c’è stata la reazione immediata delle categorie economiche: da assoimprenditori ad apa e cna. in giunta poi una simile decisione non sarebbe mai passata.

Ieri quindi si è stabilito di intervenire, per cercare di migliorare la situazione all’incrocio di corso libertà-corso italia, evitando però di bloccare la circolazione, visto che questo è l’unico asse percorribile dai mezzi pesanti diretti in val sarentino.

Il primo effetto di quanto deciso dalla giunta comunale sarà l’installazione, entro metà novembre, di un nuovo semaforo per evitare che quando scatta il verde, all’incrocio corso libertà-corso italia e piazza mazzini-corso italia, possano passare contemporaneamente pedoni, bici e auto. con la nuova regolazione, quando scatterà il verde per bici e pedoni, scatterà il rosso per le auto e viceversa.

Inoltre è stato creato un gruppo di lavoro di cui faranno parte oltre agli ingegneri mario begher e ivan moroder, rispettivamente direttore della ripartizione lavori pubblici e direttore ufficio mobilità del comune, i rappresentanti di assoimprenditori, cna e apa.

«abbiamo dato loro - ha spiegato il sindaco renzo caramaschi - tre settimane di tempo per verificare se ci sono altri incroci a rischio, dove cambiare la regolazione dei semafori. questo ovviamente contribuirà ad aumentare la sicurezza, ma allungherà i tempi d’attesa. il gruppo dovrà inoltre stabile se è possibile estendere ad alcune strade, nei pressi di zone scolastiche, il limite di circolazione per autocarri e autoarticolati, già esistente su altre vie. verranno contattate anche le aziende principali della val sarentino, per vedere se si può evitare l’ingresso e l’uscita dalla città dei tir nelle ore di punta».

In questo modo il comune cerca di rendere più sicure le strade di un capoluogo che, a differenza del resto della provincia, non ha una circonvallazione, per cui l’attraversamento della città diventa inevitabile.

«la vera soluzione - spiega il sindaco - sarà la costruzione della variante di monte tondo. la giunta mi ha dato mandato di insistere con la provincia perché si acceleri la realizzazione dell’arteria. la progettazione è appena partita. inizialmente sembrava servissero dieci anni. attualmente ridotti ad otto. vorremmo ridurli ulteriormente a sette anni».

Questo è l’auspicio. la verità è che i tempI si annunciano lunghi: non si sono ancora individuati con esattezza i punti di ingresso e uscita dal tunnel che consentirà di evitare il passaggio in città dei mezzi diretti in val sarentino. poi c’è il capitolo spesa: l’ opera costerà settanta milioni di euro che saranno a totale carico della provincia.















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