Tre colpi di pistola al Despar 

Bandito solitario tenta l’assalto ma viene messo in fuga dal personale. Ha sparato con un’arma giocattolo


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Pistola in pugno e faccia parzialmente coperta da un foulard. S’è presentato così, ieri sera poco dopo le 19, il bandito che ha fatto irruzione nel supermercato Despar di via Battisti, a pochi metri da piazza Vittoria. Un assalto in piena regola, quando ormai all’interno del punto vendita erano rimaste poche persone e il personale si stava preparando alla chiusura. L’uomo, alto poco meno di un metro e 80, s’è presentato all’improvviso, aspettando il momento più opportuno per entrare dalle porte automatiche dell’uscita, vicino alle casse. Ed è proprio ad una cassiera che il malvivente s’è avvicinato, ordinando di dargli i soldi. Poche parole in italiano senza inflessioni. Ne sono seguiti attimi di sgomento, misto a paura. Gli investigatori della Squadra mobile, subito arrivati immediatamente sul posto insieme ai colleghi della Squadra volante, stanno ancora ricostruendo con precisione cosa sia accaduto in quei drammatici istanti, ma due cose sono subito parse chiare: il bandito sapeva come muoversi, tanto che si è diretto con sicurezza verso la cassaforte, e la pistola che impugnava era finta, un giocattolo. Lo ha notato anche il personale del negozio che ha reagito al tentativo di rapina, cogliendo di sorpresa il malvivente. Il quale ha reagito esplodendo tre colpi, due puntando addirittura la pistola verso un commesso. Un gesto disperato, compiuto nel tentativo di risolvere una situazione che gli era ormai sfuggita di mano. Un gesto che, anche se l’arma era un giocattolo, ha gelato il sangue del giovane preso di mira e dei presenti. I colpi, però, hanno avuto come unico effetto quello di far prendere ulteriore coraggio alle cassiere che sono passate al contrattacco, scagliando alcuni oggetti all’indirizzo del maldestro rapinatore che, alla fine, ha deciso di darsi alla fuga. E le modalità con cui è riuscito a far perdere le sue tracce hanno fornito un altro elemento agli inquirenti. Capito che ormai l’assalto era fallito, l’uomo è uscito dal Despar, ha attraversato la strada e s’è introdotto nel cortile interno dell’abitazione al civico 4. Lo ha fatto scavalcando un cancello alto quasi due metri con una velocità e una facilità che hanno sconcertato chi, dall’interno del negozio, ha seguito con lo sguardo la sua corsa. Non occorre essere Sherlock Holmes, insomma, per intuire che il bandito sia giovane e prestante. Gli agenti della Polizia scientifica hanno a lungo lavorato all’interno del Despar alla ricerca di elementi utili alle indagini, ma di bossoli nessuna traccia: la conferma che la pistola era finta.













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