Tribunale, ora preoccupa il radon

Malattie tumorali: installati i sensori in molti locali. Dovranno restare attivi per almeno un anno


di Mario Bertoldi


BOLZANO. I dati relativi alla presenza di amianto, esalazioni di formaldeide e inquinamento elettromagnetico in tutti i locali del palazzo di giustizia sono assolutamente al di sotto delle soglie di attenzione previste da esperti ed uffici specializzati di controllo. E’ quanto è stato ribadito ieri mattina nel corso della riunione di tutti i lavoratori (impiegati e magistrati) giustamente preoccupati per un numero anomalo di malattie tumorali (tutte però di tipo diverso) riscontrate tra i dipendenti da anni al lavoro nello stabile.

L’unico dato ancora non disponibile riguarda l’eventuale presenza di radon, gas radioattivo molto pesante, pericoloso per la salute umana se inalato. Uno dei principali fattori di rischio del radon è legato al fatto che, accumulandosi all'interno di abitazioni soprattutto a piano terra (in assenza di adeguata ventilazione) diventa una delle principali cause di tumore al polmone.

Per il palazzo di giustizia di Bolzano non ci sono dati ufficiali sulla eventuale presenza di radon in alcuni uffici. Il procuratore aggiunto Markus Mayr lo ha sottolineato ieri nel corso dell’assemblea ma ha anche annunciato che l’amministrazione intende correre quanto prima ai ripari disponendo una serie di controlli tecnici. Il problema è che il monitoraggio della situazione, perchè possa avere un valore scientifico, deve protrarsi per almeno un anno. Di qui la decisione comunque di disporre l’installazione di sensori con cui saranno controllati tutti i locali considerati a rischio. Sarà necessario un controllo prolungato nel tempo per il semplice motivo che il radon, in caso di areazione regolare di un locale, scompare molto rapidamente. Dunque una rilevazione rapida e occasionale non può fornire un dato attendibile e scientificamente certo. I sensori sono già attivi da un paio di mesi ma i dati sull’eventuale presenza di gas radon nei locali del palazzo di giustizia non potranno essere disponibili prima del 2014.

Le iniziative intraprese riguardano però unicamente il futuro. Altra cosa è la ricerca delle possibili cause delle malattie tumorali insorte tra i lavoratori di palazzo di giustizia.

Una particolare attenzione dovrebbe essere rivolta anche ai lavori per la costruzione del quarto piano del tribunale. Tutti i lavoratori del tribunale hanno convissuto per anni con i lavori, nel senso che l’attività è proseguita all’interno dello stesso palazzo di giustizia nonostante il tetto sia stato sostanzialmente sventrato per costruire il nuovo piano. Su questo punto non ci sono ancora informazioni certe anche se sembra appurato che nel sottotetto (più volte trapanato) non vi fossero strutture di amianto con sottovalutazione del problema sicurezza. Ma l’unico tumore da amianto che ha colpito un dipendente del tribunale avrebbe ottenuto il posto a palazzo di giustizia dopo vent’anni lavorati altrove. I tempi di incubazione della terribile malattia indicherebbero senza ombra di dubbio che l’esposizione all’amianto avvenne prima dell’assunzione in tribunale.

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