Troppi contagi, ennesimo dietrofront Stretta su bar, negozi e ristoranti 

La Provincia. Oggi nuova ordinanza: ristorazione e commercio stop alle ore 18. Coprifuoco alle 22. Zone rosse in altri cinque Comuni Pubblici esercizi, serrata totale annunciata, poi scongiurata. Widmann: «La pandemia ha accelerato». Si fermano cinema, teatri e musei


francesca gonzato


Bolzano. La Provincia supera le regole nazionali e vara una nuova ordinanza di chiusure ancora più stringenti. Inoltre in altri cinque Comuni-cluster, tra cui Laives, verranno varati i mini lockdown. Oggi la firma del presidente Arno Kompatscher, domani l’entrata in vigore. Ma è caos su una delle novità più forti. I bar. Un comunicato delle ore 14.45 di ieri annunciava la chiusura totale di bar, gelaterie e pasticcerie fino al 24 novembre. Poi nel tardo pomeriggio, dopo ore di proteste delle categorie, trapela una nuova versione: bar e pasticcerie salvi, però con chiusura alle ore 18 e serrande giù nel fine settimana. A questo punto è di rigore il condizionale fino alla firma di oggi. Domenica la Provincia aveva deciso di allentare alcuni divieti nazionali, ora va oltre. Perché? «Abbiamo paura che il nuovo Dpcm, nazionale non sia sufficiente», racconta Kompatscher, «I numeri dei contagi sono troppo alti. Proviamo a stringere ora per evitare un nuovo lockdown».

Cambiano le regole

Come detto, le regole definitive fino al 24 novembre verranno comunicate oggi. Questo lo scenario anticipato ieri dopo la seduta della giunta. Il coprifuoco viene anticipato alle ore 22 e vale fino alle 5 del mattino: al di fuori di questo orario ci si può muovere solo con autocertificazione. Bar, gelaterie e pasticcerie chiuderanno alle ore 18 (non più alle 20), con fermo totale nei fine settimana: i clienti verranno serviti solo al tavolo, non al banco. I ristoranti chiuderanno alle ore 18 (non più le 22). Garantita la possibilità di vendita d’asporto. Anche per i negozi entrerà in vigore la chiusura alle ore 18, con l’eccezione di farmacie e alimentari. Vietate le feste private. Divieto assoluto di ogni tipo di evento o manifestazioni. Annullate le attività di cori e bande musicali. Annullata anche un’altra felice differenza con le altre regioni: chiudono cinema, teatri e musei.

Per quanto riguarda lo sport, viene consentita solo l’attività in forma individuale. Stop a sport di contatto e allenamenti di gruppo. Sulla scuola viene confermata la didattica a distanza al 50% alle superiori. Per le superiori la novità riguarda le mascherine, che diventano obbligatorie durante le lezioni.

Le zone rosse

Kompatscher dovrebbe firmare oggi anche le ordinanze sui nuovi Comuni-Cluster, ovvero chiusura totale di scuole, bar e ristoranti per 14 giorni e spostamenti da e verso i Comuni solo in casi di estrema necessità. Al momento la questione riguarda laives, sarentino, campo di trens, racines e malles, mentre a partire da sabato non saranno più considerati come "focolai" i comuni di monguelfo-tesido e sesto pusteria, dove saranno applicate le medesime limitazioni valide per il resto del territorio provinciale. «i risultati raggiunti in questi due paesi», così kompatscher, «devono farci capire che con le misure necessarie e la collaborazione di tutti possiamo vincere la battaglia».

L’allarme sui contagi

Alla base della stretta decisa ieri dalla giunta ci sono due ragioni. Il decreto Ristori, che con chiusure e nuovi orari garantirà risarcimenti anche agli imprenditori altoatesini delle varie categorie. E l’impennata dei contagi, riferita dall’assessore alla Sanità Thomas Widmann, con allarme sulla progressione e sulla tenuta degli ospedali. E poi a sorpresa è arrivata l’analisi della presenza di virus nelle acque reflue. «Non è una decisione politica, la sanità ha spinto, perché l’andamento della pandemia è troppo preoccupante», riferisce l’assessore Massimo Bessone. Bolzano ancora una volta si distanzia da Roma, una volta allargando, una volta restringendo. «Certe mezze misure sono inefficaci e temiamo che sfocino in un nuovo lockdown. Siamo preoccupati per la tenuta del sistema ospedaliero», riferisce Widmann. Kompatscher aggiunge: «Sfruttiamo la settimana Sharm della scuola e la scarsa presenza di turisti per provare a calmare la crescita dei contagi. Stiamo facendo di tutto per salvare il lavoro e la scuola».

Il virus nelle acque

Dove non arrivano i tamponi e i test collettivi, «parlano» le acque reflue. Il laboratorio biologico dell’Appa, in collaborazione con la Asl, ha avviato da un mese una analisi sperimentale in nove depuratori, che coprono, tra l’altro, le zone di Bolzano, Termeno, Pontives, Merano, Vipiteno e Val Badia. «C’è una progressione della presenza del virus che lascia intuire l’andamento del contagio anche dove non sono arrivati i test. E lo scenario non ci lascia tranquilli», riferisce l’assessore Vettorato.

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