Ucraini in festa a Bolzano per la Pasqua ortodossa 

Ieri pomeriggio la celebrazione religiosa solenne nella chiesa di Tre Santi Tanti i fedeli, anche con costumi tradizionali, presenti all’importante momento


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Chiesa di Tre Santi gremita, ieri pomeriggio, per la celebrazione della Pasqua ortodossa - la festa più importante dell’anno per i fedeli ortodossi - da parte della numerosa comunità ucraina altoatesina. Uomini, donne e bambini si sono riuniti nella chiesa di viale Amedeo Duca D'Aosta per la Santa Messa, celebrata come sempre da don Augustyn Babiak, il sacerdote che ormai da quasi vent’anni è punto di riferimento per i cittadini ucraini che vivono in provincia. Come da tradizione molte donne hanno portato cesti con uova e dolci (pisanky e pashki): offerte simboliche che sono sistemate sugli scalini proprio davanti all’altare, su cui spiccava anche il candelabro con sette braccia. Tra gli uomini, in molti - e tra loro anche qualche bimbo - indossavano la vyshyvanka, la tradizionale camicia ucraina ricamata con motivi floreali.

Un momento di grande spiritualità, quello della Pasqua ortodossa, che viene calcolata sul calendario giuliano e per questo cade quasi sempre una settimana dopo quella cattolica, ma anche un momento di grande coesione per gli ucraini dell’Alto Adige che vivono e lavorano in in provincia e che rappresentano una delle comunità straniere più operose e inserite nel tessuto sociale altoatesino. Una messa che, come da tradizione, è durata a lungo e ed è stata per gran parte cantata dall’officiante e dai fedeli che hanno fatto da contraltare, idealmente guidati da un gruppo di signore dalle voci soavi che ieri sedevano nei primi banchi della chiesa e che, per tutto l’anno, sono particolarmente attive per la chiesa e la comunità. Al termine della celebrazione religiosa, i fedeli sono usciti piano piano sul sagrato della chiesa, illuminato dai raggi del sole che ieri erano caldissimi, e si sono scambiati gli auguri pasquali, con i tradizionali tre baci sulle guance. Una giornata di festa che è poi proseguita nelle singole famiglie, tra amici a parlare del passato in patria, di un presente italiano e di un futuro che, qualsiasi saranno le scelte e le volontà del destino, sarà carico di nostalgia e di amore per l’Ucraina.

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