Vadena, una corsa a tre per diventare sindaco

Oltre a Beati ci saranno anche un candidato Svp e Walter Dorigatti del Pd Il primo cittadino: «Scelta difficile da capire». Lapegna: «Vinca il migliore»


di Massimiliano Bona


VADENA. Sorpresa, in vista delle prossime elezioni, a Vadena, Comune di appena un migliaio di abitanti, che alle prossime comunali avrà ben tre candidati alla carica di primo cittadino. Cinque anni fa si era presentato, da solo, il sindaco in carica Alessandro a Beati (lista civica del Castello), che aveva incassato il pieno appoggio della Volkspartei ma anche della lista civica Vadena 2000, che poi nel corso della legislatura (avendo una vocazione chiaramente di centrosinistra) è passata in blocco al Pd. Nel corso della legislatura i tre gruppi consiliari hanno governato in armonia facendo intendere di riuscire a collaborare in modo proficuo.

Beati, primo cittadino di indubbie capacità che ha saputo trattare con autorevolezza anche con la Provincia, protestando anche quando era il caso (il caso “Safety Park” è emblematico), vorrebbe fare il terzo mandato per concludere una serie di progetti ancora in corso e proporre altri investimenti mirati a beneficio della collettività. L'altra sera la Volkspartei ha comunicato allo stesso Beati, nel corso dell'assemblea dei soci, di voler presentare un proprio candidato (il cui nome non è stato ancora svelato ma difficilmente sarà l'attuale vicesindaco Johanna Clementi), ma la sorpresa vera è venuta dal Pd che si è detto intenzionato a far correre l'attuale assessore Walter Dorigatti, che dopo alcuni anni da ottimo gregario sembra intenzionato a volersi ritagliare un ruolo da protagonista.

«Mi sembra si tratti di un’aspirazione più che legittima - spiega il segretario del circolo del Pd di Vadena Sergio Lapegna - da parte di una persona che per anni ha lavorato al servizio della collettività. È chiaro che tre candidati sono troppi per Vadena e immagino che qualcuno, possa decidere di fare un passo indietro».

Lo stesso Lapegna ammette che negli ultimi cinque anni non ci sono stati particolari problemi con Beati nell'esecutivo. «C'è stata una buona collaborazione. Certo, se i candidati dovessero restare tre, non posso che dire vinca il migliore».

Questa scelta del Pd appare, in realtà, piuttosto azzardata perché - con due italiani in lizza - il rischio è quello di fare un favore alla Volkspartei.

«La nostra lista - assicura Beati - andrà avanti più determinata che mai. Il Pd? Rispetto ma non capisco la scelta fatta». Di sicuro saranno decisive le prossime settimane, durante le quali i due alleati italiani sembrano destinati a mettere tutte le carte in tavola con la speranza di riuscire a trovare un'intesa proprio in dirittura d'arrivo. La Volkspartei spera, da parte sua, di poter fungere da ago della bilancia.

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