TRAGEDIE IN MONTAGNA

Valanghe killer, Kammerlander: "Patentino per gli scialpinisti"

Polemiche dopo l'ennesima tragedia in Alto Adige. Il capo dell'elisoccorso: "Non si può andare sempre a salvare gli incoscienti"



BOLZANO. Un brevetto per chi pratica scialpinismo e vuole stipulare un'assicurazione contro gli infortuni: lo propone l'alpinista Hans Kammerlander alla luce dei numerosi incidenti in montagna di questi giorni.

Il direttore tecnico dell'Aiut Alpin Dolomites, Raffael Kostner, invita invece i soccorritori a ''dire no in determinate circostanze''. ''Bisogna - dice - trovare il coraggio di rifiutare un intervento, se da considerare troppo pericoloso''. Solo nella zona delle Dolomiti di Sesto, negli ultimi otto giorni, sono quattro le vittime delle valanghe.

Sono state recuperate le salme di due escursionisti di Faenza, morti sotto una slavina nei pressi del rifugio Emilio Comici. Probabilmente a causa della nebbia Roberto Laghi, 51 anni, e Andrea Rontini, 35 anni, erano finiti in un ripido canale, dove sono stati travolti dalla valanga. Spesso sono l'inesperienza e l'imprudenza a causare queste disgrazie.

In Alto Adige il pericolo valanghe da giorni è marcato (grado 3 di 5). Per i soccorritori, che intervengono sul posto, il rischio è altissimo. Kostner, il padre dell'elisoccorso sulle Dolomiti, non ha dimenticato i quattro compagni, morti il 26 dicembre sul Pordoi.

''Non possiamo - dice all'Alto Adige - morire per salvare chi va fuori pista sapendo di rischiare la pelle''.

''Kostner ha ragione'', commenta Hans Kammerlander, il primo uomo a essere sceso con gli sci dall'Everest. ''I soccorritori nel tempo libero si mettono a disposizione della comunita' e non sono obbligati a rischiare la propria vita'', aggiunge l'alpinista.

''Non servono ulteriori divieti - dice -, ne abbiamo abbastanza nella vita quotidiana. Serve invece una costante formazione per chi pratica lo scialpinismo. Solo chi è in grado di riconoscere i pericoli, li può valutare ed evitare''.

L'altoatesino propone perciò un brevetto per chi pratica lo scialpinismo e intende stipulare un'assicurazione contro gli infortuni.

''Anche chi fa immersioni o parapendio frequenta corsi e riceve un brevetto'', sottolinea Kammerlander. Negli ultimi anni lo scialpinismo ha registrato un vero e proprio boom a causa delle piste sempre piu' affollate. ''Negli ultimi dieci anni - cosi' Kammerlander - il numero di scialpinisti si è moltiplicato per dieci. Ognuno cerca per la discesa un pendio immacolato e così aumentano gli incidenti''.

L'alpinista riconosce però che ''anche tra la gente esperta ci saranno sempre pecore nere che rischiano la propria vita e quella dei soccorritori''.













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