BOLZANO

Via Palermo, le case Ipes hanno cambiato volto 

Progetto Sinfonia. Quattro palazzi tornano a “vivere” dopo la riqualificazione energetica e il restyling delle facciate con uno schema colorato di logge e finestre. E costi contenuti


Paolo Campostrini


Bolzano. Quando se ne era parlato anni fa, questa storia che si chiamava “Sinfonia” e che sarebbe stato fatto calare a Don Bosco, aveva fatto sorridere. Come quando si vuole addolcire, ma solo in superficie, una questione complicata. Invece eccolo, nella realtà, il progetto. Ed ha l'aspetto di una rivoluzione. Non solo nelle forme: soprattutto nel contenuto. Gli edifici su cui il “progetto Sinfonia Europa” è stato applicato sono quattro. Ai civici 74, 76, 78 e 80 di via Palermo. Cuore dei quartieri. E tutti condomini popolari in “co housing”. Beh, adesso che l'intervento è quasi finito sembrano tutt'altra cosa rispetto a quello che erano dal 1959, anno di costruzione. Il progetto, finanziato dall'Europa, fortemente voluto dall'allora assessora all'urbanistica Chiara Pasquali e perseguito anche da questa giunta, aveva un obiettivo: riqualificare architettonicamente ma soprattutto energeticamente gli edifici. Far fare, a case vecchiotte e costruite con criteri altrettanto datati, un salto di qualità. Si era parlato di «metterci un nuovo cappotto» isolandole termicamente e facendo risparmiare. Ma si è andati bel oltre. Lo spiegano gli architetti che hanno tradotto il progetto in uno schema architettonico che coniuga la forma alla sostanza: «Si è sperimentata la possibilità di sperimentare un modello di intervento replicabile in altri contesti» dicono Roberto Casarini, Andrea Rinaldi e Elena Cattani. Traduzione: si è provato ( e ci si è riusciti) a produrre una riqualificazione per moduli, replicabili ma flessibili, capace di essere applicata altrove senza ulteriori spese. Ed eccoli, i “moduli”. Sono colorati, sovrapposti alle vecchie finestre e alle logge, costituiscono una scacchiera rossa e grigia capace di ridare vita, ma soprattutto identità, ad un quadrante che, a passarci davanti prima, scivolava via senza che gli occhi avessero la benchè minima voglia di soffermarvisi. Un’altra caratteristica del progetto Sinfonia era costituta da un vincolo preciso: gli abitanti avrebbero dovuto restarsene in pace a casa loro durante tutto il tempo del cantiere. Quindi disagi ridotti al minimo e nessun trasloco temporaneo. Si chiama «costruire off site». Tutto questo è stato rispettato. Così che i 5 blocchi abitativi, con dai 4 ai 6 piani fuori terra per un totale di circa 40 alloggi da 90 metri quadri hanno visto la loro trasformazione con pochi disturbi concreti. Ma è stata la tecnica costruttiva a costituire, per Bolzano, una autentica novità. E in particolare, una piccola lezione di sostenibilità architettonica e di cantiere. «Si è perseguito il concetto dell'assemblaggio invece che della costruzione - dicono ancora gli architetti -. Una progettazione a strati che ha i caratteri dell'essere semplice, immediata e reversibile. Ma anche flessibile». E pure riconoscibile, con quei suoi moduli sovrapposti e riproposti, tutti uguali ma apparentemente diversi , disposti a scacchiera non uniforme. «La riconoscibilità crea anche appartenenza da parte degli abitanti» spiega ancora l'architetto Casarini. Assemblare pezzi prefabbricati invece che costruirli tutte le volte, può significare anche " disassemblarli". E questo senza produrre rifiuti. E, nel caso, riproporli in un altro contesto simile ma non necessariamente uguale. Il progetto ha puntato, per produrre questi moduli replicabili ma anche pratici, soprattutto sugli elementi delle finestre e delle logge. Che contenevano, come in un blocco, tutti i singoli elementi costituivi della " funzione finestra" o loggia che fosse. In sostanza, senza darlo troppo a vedere, anche perché gli abitanti quasi non se ne sono accorti, in poco tempo e spendendo finalmente anche i fondi europei, Bolzano ha assistito ad un esperimento di grande importanza, capace di tenere insieme estetica, (i palazzi ora sono molto più belli) , risparmio energetico ( il cuore del progetto Sinfonia) e sostenibilità in termini di costruzione, avendo applicato con molto inventiva la modulistica applicata al condominio da riqualificare. Il costo previsto per l'operazione, oltre 4,5 milioni di euro, pare sia stato rispettato. Ora “sinfonia” è diventato un "modulo" esso stesso. Con la possibilità che la città possa prevedere, in futuro, uno scenario di ristrutturazioni molto più esteso ma anche finanziariamente prevedibile in costi ed impegno. Vedere, per credere, in via Palermo, poco prima del ponte.













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