Virus respiratorio nei bimbi, Alto Adige sotto pressione: aumenta il rischio di ricoveri
Il virus sinciziale è la causa più comune di bronchiolite e polmonite che possono evolvere in forme gravi. L’Istituto di medicina generale: «In Germania ospedali a rischio sovraccarico, in Alto Adige probabile salita dei casi»
BOLZANO. La stagione del virus respiratorio sinciziale (Rsv) porta ogni anno anche in Alto Adige a un alto numero di ricoveri nei neonati e nei bimbi nel primo e secondo anno di vita. E quest’anno la situazione si annuncia più pesante del solito. L' assenza del virus durante l'inverno 2020-2021, dovuta alle restrizioni pandemiche, ha creato infatti un gruppo di bambini tra 1 e 2 anni senza immunità naturale verso il virus che rischiano di andare incontro a forme respiratorie gravi. Nelle ultime settimane in tutta Europa sempre più neonati e bambini hanno contratto l’Rsv che è la causa più comune di bronchiolite e polmonite che - se non individuate precocemente dal pediatra - possono evolvere in forme gravi. L’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano dice che in Germania gli ospedali pediatrici sono già a rischio sovraccarico, Francia e Spagna hanno dichiarato l’emergenza e anche in Alto Adige nelle prossime settimane è previsto un aumento delle infezioni. Alex Staffler - primario del reparto di Neonatologia e terapia intensiva neonatale del S. Maurizio -fa sapere che la sua équipe l’anno scorso si è presa cura di un numero molto elevato di piccoli pazienti con decorso grave.
«È stata una sfida ma siamo stati in grado di garantire le cure necessarie e non abbiamo dovuto trasferire bambini nei nosocomi vicini». E quest’anno l’ondata si annuncia più pesante.
Per Markus Markart, primario del reparto di Pediatria di Bressanone, l’anno scorso il picco si è verificato a novembre a causa delle misure igieniche contro la pandemia: «Al momento il tasso dei contagi non ha raggiunto l’apice. Ci aspettiamo a breve un aumento del numero di infezioni».
Ma i bambini come contraggono l’Rsv? Barbara Plagg, ricercatrice di Biologia umana presso l’Istituto di Medicina della Claudiana precisa che come l’influenza o il raffreddore, il virus respiratorio sinciziale si diffonde starnutendo o tossendo. Ma come viene diagnosticata un’infezione da Rsv? «Il contagio inizia con sintomi noti che spesso vengono sottovalutati perché fanno pensare a un raffreddore o a un’influenza». Ma quando i genitori devono avvisare il pediatra? «Quando un bambino che ha meno di 6 mesi presenta febbre alta e durante la respirazione emette fischi o sibili, respira in modo rapido, superficiale e irregolare, rifiuta di essere allattato al seno o al biberon, ha le narici dilatate e/o i muscoli e la pelle del torace rientrano quando respira. I genitori poi devono fare molta attenzione nel caso in cui il bimbo sia molto stanco, respiri rapidamente e presenti labbra e unghie di colore bluastro (mancanza di ossigeno). In questo caso devono chiamare il 118».