Bolzano

WaltherPark, entrano in azione persino i sub

Nella parte di cantiere bloccata dall’acqua coinvolti anche i sommozzatori. La falda idrica è scesa, i lavori potrebbero riprendere nel corso del mese. Non devono però verificarsi piogge eccezionali



BOLZANO. Nel cantiere del WaltherPark sono entrati in azione perfino i sommozzatori. Una parte dei lavori è bloccata da maggio a causa dell’innalzamento eccezionale della falda idrica. E nel «lago» che si è creato tra via Garibaldi e via Alto Adige, nello scavo realizzato sul sito in cui sorgevano l’hotel Alpi e la stazione delle autocorriere, nei giorni scorsi sono stati avvistati i sommozzatori. I movimenti di un sub sono stati immortalati e rilanciati sul web.

Bombole e mute sono rimaste a asciugare al sole, tra lo stupore dei passanti. «Non sappiamo nulla di eventuali lavori subacquei», riferiscono in Comune e all’Appa provinciale, che monitora costantemente la situazione della falda nel cantiere.

L’impresa costruttrice è stata autorizzata a realizzare alcuni passaggi sul terreno pulito, per posare nuovamente i teli di protezione. È probabile che i sommozzatori siano stati utilizzati per controllare la parte allagata del cantiere.

Mentre proseguono i lavori su altri fronti del maxi cantiere del WaltherPark, promosso dalla Signa di René Benko, da maggio è stata decretata la sospensione dell’attività in parte dello scavo di via Alto Adige, a causa della risalita della falda. Negata l’autorizzazione anche al pompaggio, a causa delle norme provinciali di tutela della falda acquifera.

Per la ripartenza è necessario che il cantiere torni asciutto. L’impresa contava di riprendere i lavori in agosto, ma si è verificato un ulteriore innalzamento della falda, a causa delle giornate di maltempo particolarmente intenso.

Le ultime settimane sono state contrassegnate da bel tempo. La falda è quindi tornata a scendere. E si riprende a parlare della riapertura del cantiere. L’ipotesi che circola in Comune è di una ripresa dei lavori intorno alla metà di ottobre. Su tutto incombe però sempre l’incognita del tempo. Se nei prossimi giorni si verificassero piogge di particolare consistenza, l’autorizzazione alla ripresa slitterebbe ulteriormente. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da autunni piovosi. A quel punto la forbice temporale sarebbe ancora più ristretta, perché di nuovo la primavera è considerata una stagione problematica per i cantieri in profondità: con lo scioglimento delle nevi l’Isarco torna ad innalzarsi, con immediate ripercussioni sulla falda idrica.

Sul cantiere allagato sono state presentate diverse interrogazioni da parte di consiglieri di opposizione. Tra i temi sollevati, le ripercussioni dei ritardi del cantiere sui commercianti della zona, da cui arrivano appelli accorati. Altro tema, la sicurezza dell’acqua potabile. Su questo dall’Appa tornano a rassicurare: i controlli sull’acqua di Bolzano sono continui. L’innalzamento della falda nel cantiere non sta provocando ripercussioni sulla qualità dell’acqua potabile. FR.G.













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