Zarenbrunn, lo stop della Provincia alla cessione gratuita

La giunta altoatesina acquista il complesso dal Comune ma non lo «gira» all’associazione russa Borodina


di Giuseppe Rossi


MERANO. La messa a disposizione gratuita per 29 anni da parte della Provincia del complesso Zarenbrunn a favore dell'associazione russa Borodina, dopo il passaggio di proprietà dal Comune di Merano, resta bloccata, anzi andrà ripensata.

E questo a causa della cambiata situazione dei rapporti internazionali con la Russia di Vladimir Putin. La giunta provinciale nel corso dell'ultima seduta del 2014 ha approvato solo per metà l'operazione che ormai un anno fa era stata sancita alla presenza dell'allora presidente Luis Durnwalder, del sindaco di Merano Günther Januth e del presidente della fondazione Borodina Vladimir Jakunin.

La Provincia conferma l'acquisto del complesso Zarenbrunn, che comprende le ville Petersburg e Caterina e la chiesa di San Nicola Taumaturgo, dal Comune di Merano, ma nega per il momento il passaggio dell'immobile alla fondazione russa. La motivazione è scritta a chiare lettere nelle premesse della delibera e da seguito, in un certo senso, alle dichiarazioni del presidente Arno Kompatscher, che sin dall'inizio aveva voluto vederci chiaro nell'operazione, diventando da subito membro della fondazione Borodina al posto di Durnwalder e quindi annunciando di voler appurare l'utilita pubblica dell'intervento provinciale. La messa a disposizione gratuita all’associazione «Zentrum zur Förderung der Beziehungen zwischen der Autonomen Provinz Bozen und Russland Nadezhda Ivanovna Borodina – Meran», sarà, in considerazione della cambiata situazione nei rapporti internazionali, così ha deciso la giunta provinciale, ripensata.

La frenata aveva messo in imbarazzo il sindaco Januth, che già a febbraio 2014 aveva fatto traslocare gli anziani ospiti di villa Petersburg, accusato di uno sgombero affrettato. La vendita del complesso, contestata dai partiti di opposizione a Merano, ha costretto i 22 anziani ospiti di villa Petersburg assistiti dalla fondazione Pitsch a trasferirsi al Martinsbrunn.

Lo stesso toccherà agli ospiti dei 18 alloggi protetti realizzati nel corso degli anni dal Comune a villa Caterina. Il Comune di Merano riceverà in cambio dello Zarenbrunn, acquistato alla terza seduta di un'asta fallimentare a inizio anni Ottanta, 6,84 milioni di euro. La conferma è contenuta nella delibera approvata a fine anno dalla giunta provinciale. I quattrini arriveranno nelle casse del Comune in due tranche: la prima entro dicembre 2015 per un importo di 3,64 milioni, l'importo restante entro l'anno seguente.

Con questi soldi il Comune della città del Passirio si è impegnato a realizzare infrastrutture a scopi sociali. La prima che viene in mente sono i quaranta appartamenti protetti per anziani che il Comune ha deciso di acquistare chiavi in mano dall'impresa Madison sul lato sud-ovest dell'ex area del gas, immobile che bisogna ancora iniziare a costruire con il progetto ancora bloccato negli uffici di Bolzano. La stima contenuta nel bilancio 2015 del Comune è di 8,17 milioni di euro, circa il 25 per cento in più dell'introito frutto della vendita dello Zarenbrunn. La nuova palazzina però è destinata già a nascere piccola, visto che era stata pensata per trasferire gli anziani ospiti di casa Melchiori e di villa Maria in via San Giorgio.

Con gli ospiti di villa Caterina ora gli spazi non basteranno più.

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