Controlli ogni quattro ore alle due case inagibili 

Sono quelle di via Beato Artmanno 17 e via Cesare Battisti 18 Il sindaco: «Bisogna capire quanto si muove il pendio». L’ultima parola ai geologi


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. Sono almeno due le famiglie brissinesi costrette, per ora, a vivere da parenti e amici a seguito dei danni causati dal maltempo. A seguito di un’ordinanza firmata dal vicesindaco Claudio Del Piero gli edifici in via Beato Artmanno 17 e via Cesare Battisti 18 sono stati temporaneamente dichiarati inagibili per il pericolo di nuovi smottamenti. Decisivo, in tal senso, è stato il rapporto stilato dall’ingegner Renato Sette e dal comandante dei vigili del fuoco Hubert Lanz che – dopo aver fatto un accurato sopralluogo – hanno confermato l’esistenza di una «situazione di immediato pericolo».

Per cercare di capire quanto grave sia la situazione sono stati disposti controlli frequenti al pendio.

«Per la precisione - sottolinea il sindaco Peter Brunner - ogni quattro ore, in modo tale da avere sempre un quadro esaustivo della situazione».

Ad occhio nudo il buco venutosi a creare sotto una delle due abitazioni è davvero impressionante. Tanto che molti si stanno chiedendo come sia possibile intervenire nel breve periodo.

«Dobbiamo capire – prosegue il sindaco – se le fondamenta sono sufficientemente solide e se ci siano o meno problemi dal punto di vista statico. Di sicuro non possiamo giocare con la sicurezza delle persone. Da un lato ci sono i proprietari che premono per rientrare nei loro appartamenti e dall’altro ci sono le valutazioni, da fare, per il bene comune. Posso garantire che non lasceremo nulla al caso e ciò spiega perché i vigili del fuoco debbano valutare attentamente i movimenti del pendio».

Tra l’altro chi non rispetta l’ordinanza firmata dal vicesindaco Del Piero dovrà fare i conti con una denuncia all’autorità giudiziaria. Oltre a mettere a repentaglio la propria vita rischia, infatti, di causare ulteriori danni su un versante duramente colpito dal maltempo. Il crollo del materiale del pendio a valle, lo ricordiamo, si è verificato più o meno alle cinque del mattino, quando tutti erano ancora a dormire. La legge lascia, in ogni caso, ai privati una doppia possibilità di fare ricorso contro l’ordinanza: entro 30 giorni rivolgendosi al Commissariato del Governo ed entro 60 giorni al Tar di Bolzano.

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