Da bosco ad area edificabile Il Comitato civico si oppone 

La protesta. “Iniziativa per una Bressanone vivibile” in difesa di tre ettari in zona industriale «Sono classificati come terreno di tutela per l’ acqua potabile: quegli alberi non vanno tagliati»


Tiziana Campagnoli


Bressanone. Il Comitato civico “Iniziativa per una Bressanone vivibile” scende in campo con l’obiettivo di salvare un bosco di circa tre ettari nella zona industriale di Bressanone. Si tratta di un’area boschiva che si trova a ridosso di un corso d’acqua (per questo è indicato come bosco ripariale) e a prendere posizione è Franz Pattis, attento a questioni ambientali e animaliste, che chiede alle istituzioni di impedire che la destinazione del bosco venga modificata da area tutela di acqua potabile in area edificabile, con “la reale possibilità - dice Pattis - che il bosco venga tagliato”.

“In questo periodo nella zona industriale di Bressanone si svolgono diversi lavori per la costruzione di nuovi edifici – spiega Pattis - Per questo è stato già abbattuto mezzo ettaro di un bosco ripariale prezioso e purtroppo c’è la possibilità che il restante bosco di circa tre ettari faccia la stessa fine per fare spazio a nuovi edifici industriali. Ho saputo che un’azienda avrebbe acquistato l’areale, bosco compreso, e a quanto pare sarebbe interessata a utilizzarlo quanto prima per la propria attività. Da qui i miei timori e il mio appello”.

Pattis, nel rivolgersi alle istituzioni, si pone delle domande. “Mi chiedo – continua - se in tempi così difficili dal punto di vista dei cambiamenti climatici si possa ancora giustificare l’abbattimento dell’ultimo bosco ripariale della Valle Isarco. E mi domando anche come si possa poi spiegare ai nostri giovani un simile modo di procedere, visto che anche gli studenti dell’Alto Adige sono scesi in piazza per il clima nell’ambito dei Fridays for Future”.

Pattis sottolinea che il bosco ripariale in zona industriale ospita una fauna ricca e preziosa. “In quel bosco sono stati osservati dagli esperti più di 60 tipi di uccelli, tra cui anche alcune specie in via di estinzione – sottolinea ancora - Tra l’altro c’è l’unica colonia nidiata dell’airone grigio lungo l’Isarco. Nelle ore serali, poi, stando ai bordi del bosco si possono ascoltare tanti canti d’uccelli, sembra di essere in una foresta vergine”.

Infine, Pattis si appella alle istituzioni. “Al momento quel bosco ripariale è classificato come area tutela di acqua potabile ed è provvisto anche di un pozzo profondo e l’Ufficio ecologia del paesaggio della Provincia nel 2015 ci ha eseguito anche dei lavori di manutenzione – conclude Pattis – Bressanone, purtroppo, è stata “onorata” dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale per il maggior consumo di suolo in Alto Adige nel biennio 2016/2017. Allora ritengo che non si possa abbattere un bosco ripariale molto prezioso. Mi appello ai responsabili del Comune di Bressanone, agli uffici competenti della Provincia e alla giunta provinciale: non approvate il cambio di destinazione di questo preziosissimo bosco ripariale in zona industriale, invece dichiaratelo “biotopo” per proteggerlo da ogni distruzione”.

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