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Ha aggredito l’ex fidanzata, prime ammissioni dal carcere 

L’inchiesta. Il 44enne ha incontrato l’avvocato Nettis: «Non si spiega i gesti violenti ma dice di essersi fermato da solo» Secondo gli inquirenti uno dei due figli l’avrebbe separato dalla mamma mentre il più piccolo avrebbe chiamato i soccorsi


Massimiliano Bona


BRESSANONE. Prime ammissioni dal carcere del 44enne (di cui conosciamo l’identità che non divulghiamo per tutelare la vittima e i minori coinvolti) che nella notte tra il 4 e 5 marzo scorsi ha aggredito l’ex compagna e madre dei suoi due figli. L’altoatesino, noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti di polizia, l'avrebbe prima picchiata, per poi tentare di soffocarla.

Il colloquio in carcere: «Ammette il litigio e non si capacita di aver perso il controllo».

L’avvocato difensore, Nicola Nettis, ha avuto un primo confronto con il suo assistito nel carcere di via Dante a Bolzano. «Non sa spiegarsi perché la discussione - per quanto accesa e legata probabilmente al vecchio rapporto tra i due e alla gestione dei figli - sia degenerata e sia sfociata in un’aggressione. Il 44enne ammette in buona sostanza il litigio ma non ha ancora fornito una ricostruzione completa di quanto è accaduto. Anche per questo siamo propensi a chiedere al pm di essere sentiti per un interrogatorio in cui ricostruire passo per passo i fatti». L’assistito di Nettis non concorda con la prima ricostruzione dei fatti. La donna, secondo le forze dell’ordine, è stata colpita ripetutamente al volto, poi lui le avrebbe messo le mani al collo facendole sbattere la testa contro il pavimento. Il figlio però ha difeso la madre, chiamando la polizia. «Il 44enne mi ha raccontato di essersi fermato da solo, senza l’intervento dei figli, che erano in casa».

Il figlio più piccolo avrebbe chiamato i soccorsi.

Un particolare, quest’ultimo, smentito peraltro dalle forze dell’ordine, secondo le quali il figlio più grande avrebbe diviso il papà e la mamma (separati da tempo) mentre il più piccolo avrebbe chiamato il 112 per far arrivare i soccorsi dando prova di grande coraggio, nervi ben saldi e intelligenza. Tra l’altro il 44enne, quando sono arrivati i poliziotti del Commissariato di Bressanone, si era già dileguato. Non essendoci più la flagranza di reato l’arresto è arrivato un paio di giorni dopo - esattamente nel giorno della festa della donna - su ordine del giudice. «L’aggressione - conclude Nettis - non era premeditata. Il mio assistito è entrato come altre volte per parlare, suonando il campanello. Poi la discussione, purtroppo, è degenerata».

La donna aggredita è uscita dall’ospedale.

La buona notizia è che la 40enne aggredita dall’ex compagno è uscita dall’ospedale, dove era stata ricoverata ed è tornata assieme ai figli.













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