L’asilo italiano rischia di chiudere al confine, la rabbia dei genitori
«Non manderemo bimbi di 2 anni in bus a Colle Isarco» L’appello alla Provincia: una deroga di 1 anno per Brennero
BRENNERO. Sono almeno una quindicina le famiglie in ansia a Brennero per l’intenzione manifestata dalla Sovrintendenza italiana di chiudere la scuola materna del paese dopo l’inaugurazione della nuova struttura a Colle Isarco. Per molti è una scelta miope, anche perché l’idea di costringere bimbi così piccoli - dai 2 anni e mezzo ai 5 anni - a salire su un minibus tutte le mattine appare una follia. «Attualmente - spiega Sandra Pederzini - i bimbi sono una dozzina ma sono previsti nuovi iscritti a gennaio. Il problema riguarda soprattutto gli italiani e gli stranieri di Brennero che apprezzano molto l’attuale servizio. Il trasferimento a Colle Isarco sarebbe un ostacolo insormontabile per quasi tutti».
Intanto Alessandro Urzì ha presentato un’interrogazione in consiglio provinciale con la speranza di riuscire a congelare la decisione, almeno per un altro anno: «La mancanza di un assessore provinciale alla scuola italiana - sottolinea Urzì - in questo particolare frangente sta pesando molto». L’anno scorso la struttura, che serve un numero importante di bambini e famiglie residenti a ridosso del confine, è stata mantenuta in deroga ma solo con la garanzia per l’anno corrente. «Il trasporto a Colle Isarco - si legge nell’interrogazione - potrebbe avvenire con un mezzo dedicato, se non a spese dei genitori, ma è evidente che pochi genitori avrebbero il coraggio di abbandonare il loro figlio nel primo caso fuori da una struttura scolastica tutelata, e nel secondo caso molti non disponendo di auto proprie si troverebbero in grandissima difficoltà. Si richiama quindi l’esigenza di mantenere la scuola dell’infanzia anche a garanzia di un processo di integrazione completo dei bambini di famiglie di origine straniera che frequentano quella realtà. Moltissimi genitori potrebbero decidere di non iscrivere i propri figli alla scuola dell’infanzia a Colle Isarco se si decidesse di chiudere quella di Brennero». Si chiede pertanto se la giunta provinciale intenda garantire anche per l’anno 2019/2020 il mantenimento della scuola dell’infanzia in lingua italiana di Brennero e se questa garanzia possa essere data prima dell’avvio delle iscrizioni (previste dal 14 al 18 gennaio 2019) per evitare che i bambini iscritti a Brennero siano poi trasferiti d’ufficio a Colle Isarco perché ciò prevedrebbe «un ritiro immediato delle iscrizioni da parte dei genitori» che preferirebbero tenere i figli a casa invece che inviarli a scuola a Colle Isarco.
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